26/03/2010, 00.00
MONGOLIA
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Una coltre di smog copre la capitale della Mongolia

A Ulaan Baatar oltre 150mila abitazioni unifamiliare si riscaldano bruciando combustibile a basso costo, che riempie l’aria di fumi e polveri sottili. Ora un progetto vuole distribuire stufe più efficienti, per generare meno inquinamento.

Ulaan Baatar (AsiaNews/Agenzie) – Una densa nuvola di smog copre il cielo di Ulaan Baatar per almeno 7 mesi l’anno. Ora imprenditori e banchieri locali cercano di combattere l’inquinamento alla sua fonte: il riscaldamento domestico.

Secondo la Banca mondiale (Bm), nella capitale di un milione di abitanti, da ottobre ad aprile il 60% dell’inquinamento proviene dai riscaldamenti domestici, soprattutto dagli oltre 150mila yurt, tradizionali abitazioni mongole unifamiliari che coprono i sobborghi. Queste abitazioni non sono collegate al sistema cittadino che fornisce il riscaldamento per uffici e palazzi, ma per riscaldarsi e cucinare bruciano un misto di legno e carbone e le famiglie più povere bruciano addirittura rifiuti, copertoni di auto e qualsiasi cosa trovano, liberando nell’atmosfera grandi quantità di polveri sottili.

In questo periodo l’aria della città ha polveri sottili che eccedono da 2 a 10 volte i limiti internazionali, penetrano nei polmoni e a lungo andare possono causare malattie. Secondo la Banca asiatica per lo sviluppo, i problemi sanitari collegati a questo inquinamento costano circa il 4% del Prodotto interno lordo del Paese.

Ora un team di soggetti finanziari, tra cui la Bm e molte piccole banche locali, vogliono fornire a tutte le abitazioni stufe più efficienti, che riducano il consumo di carburante e l’emissione di polveri. L’idea non è nuova, ma simili progetti sono finora falliti perché i nuovi apparecchi erano poco efficienti o troppo costosi. La tedesca Gtz ha studiato uno specifico modello di stufa, che può bruciare qualsiasi combustibile e riduce le emissioni.

Un stufa di tipo tradizionale assorbe circa il 40% del reddito familiare nel gelido inverno mongolo, secondo le stime della Xac Bank, e questi nuovi modelli sono pubblicizzati evidenziano i risparmi futuri. Ma il loro costo di  152 tugrik (circa 80 euro) è al di fuori delle possibilità di molte famiglie.

Munkhbaatar Tsagaadai, funzionario della Xac Bank, spiega all’agenzia Eurasianet che “la gente che causa la maggior parte dell’inquinamento vive in povertà”.

Per questo gli istituti di credito coinvolti nel progetto, come la stessa Xac Bank, offrono prestiti a basso interesse e assicurano che le famiglie potranno pagare le rate del prestito grazie al risparmio di carburante. Il progetto è partito a dicembre e finora solo qualche centinaio di famiglie ha ottenuto il prestito bancario per acquistare la nuova stufa. Peraltro il progetto potrà anche beneficiare dei 30 milioni di dollari stanziati dal Paese per iniziative per l’energia pulita.

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