02/09/2025, 10.35
PAKISTAN
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Unire i cuori, costruire la pace: armonia interreligiosa dal basso in Pakistan

di Asher Nazir *

Il Peace Center di Lahore unisce musulmani, cristiani, indù e sikh. Iftar condivisi, celebrazioni comuni e aiuti durante le inondazioni per una pace che è azione concreta, non solo dialogo. Presenza di comprensione, non assenza di conflitti. Il progetto racconta un Pakistan diverso: comunità che si ascoltano, amicizie che crescono, giovani che guidano il cambiamento.

Lahore (AsiaNews) - In un Paese spesso descritto attraverso la lente della divisione e del conflitto, una piccola iniziativa comunitaria a Lahore offre una storia diversa: una storia di dialogo, amicizia e pace al di là delle divisioni religiose. 

Al Peace Center Lahore, dove ricopro il ruolo di segretario esecutivo, abbiamo abbracciato un principio semplice ma potente: la pace inizia con le relazioni. La nostra iniziativa, Bridging Hearts, Building Peace (Unire i cuori, costruire la pace), riunisce  persone musulmane, cristiane, indù e sikh per spezzare il pane, condividere esperienze ed essere solidali nei momenti di difficoltà.

Pasti che uniscono

In Pakistan, l’ospitalità ha un significato profondo. Ecco perché una delle nostre prime iniziative è stata quella di organizzare pasti serali Iftar interreligiosi, durante i quali le famiglie musulmane hanno accolto i vicini cristiani e indù per unirsi a loro durante il Ramadan. Questi incontri, pieni di risate e racconti, hanno cambiato la mentalità. “Abbiamo scoperto di avere più cose in comune di quanto pensassimo”, ha raccontato uno dei partecipanti.

Allo stesso modo, durante il Natale, amici e amiche musulmani hanno visitato le chiese locali per partecipare alle celebrazioni dell’Avvento. Queste azioni simboliche si sono trasformate in amicizie reali che sono continuate anche dopo le festività religiose.

Giovani costruttori di ponti

I giovani sono al centro del nostro lavoro. Il futuro del Pakistan è nelle mani di una generazione che può ereditare le divisioni, oppure guidare verso l’unità. Attraverso corsi di formazione sulla leadership giovanile, aiutiamo i giovani uomini e le giovani donne a diventare ambasciatori e ambasciatrici di pace. 

In una sessione memorabile, uno studente sikh ha raccontato come, per la prima volta, si sia sentito veramente ascoltato in un gruppo multiconfessionale. “Ho sempre pensato che la mia comunità fosse invisibile”, ha detto. “Ma oggi sento che abbiamo un posto”. Momenti come questo dimostrano come il dialogo possa rimodellare le identità e costruire il rispetto reciproco.

Solidarietà nella crisi

La nostra visione della pace non si limita al solo dialogo: include anche lo stare insieme nei momenti di sofferenza. Quando le inondazioni hanno devastato il Punjab, abbiamo mobilitato volontari e volontarie di diverse fedi religiose per fornire cibo e assistenza medica. La vista di un giovane cristiano che trasportava rifornimenti in un villaggio musulmano o di un volontario indù che aiutava a ricostruire le case è diventata una testimonianza vivente: la pace non è solo parole, è azione.

Costruire relazioni globali

Il Peace Center non è solo. Facciamo parte di reti globali come la United Religions Initiative (URI) e la Heavenly Culture, World Peace, Restoration of Light (HWPL), che ci ispirano a collegare l'azione locale con la solidarietà internazionale. 

Attraverso queste relazioni, il nostro messaggio va oltre il Pakistan: gli sforzi interreligiosi di base nell’Asia meridionale possono arricchire e rafforzare il movimento globale per la pace.

Una storia diversa del Pakistan

Troppo spesso il Pakistan viene visto solo attraverso i titoli dei giornali che parlano di estremismo o violenza. Eppure la realtà quotidiana è molto più ricca. Nelle nostre comunità, i vicini si prendono cura gli uni degli altri, le donne guidano iniziative popolari e i giovani sognano un futuro pacifico.

Il nostro lavoro al Peace Center è solo un filo in un tessuto di speranza molto più ampio. Condividendo i pasti, formando i giovani e restando uniti nei momenti di crisi, dimostriamo che la pace non è un sogno lontano, ma si sta costruendo silenziosamente, con fede, nelle case e nelle comunità di tutto il Pakistan.

Guardando al futuro

Il percorso non è facile. I pregiudizi esistono ancora e il lavoro interreligioso è spesso oggetto di sospetti. Ma noi continuiamo perché abbiamo visto vite cambiare, amicizie crescere e muri cadere.

La nostra speranza è che iniziative come Bridging Hearts, Building Peace possano ispirare altri in Asia, e oltre. Come ricordo spesso al mio team: la pace non è l’assenza di conflitti, ma la presenza di comprensione, compassione e coraggio.

In Pakistan, ogni stretta di mano tra persone di fedi diverse, ogni pasto condiviso e ogni atto di solidarietà diventano un piccolo miracolo e, insieme, questi miracoli stanno plasmando un domani diverso.

* Segretario esecutivo, Peace Center Lahore & URI Cooperation Circle of COPE Pakistan 

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