24/11/2005, 00.00
SRI LANKA
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Varato il nuovo governo dello Sri Lanka

Nell'esecutivo assenti i marxisti del Jvp e i monaci buddisti del nazionalista Jhu. Analisti prevedono elezioni parlamentari anticipate. Primo ministro è Wickremanayake, promotore del temuto Act for the Protection of Religious Freedom.

Colombo (AsiaNews/Agenzie) - Il neo presidente dello Sri Lanka ha nominato ieri i 25 ministri del suo Gabinetto. Grandi assenti sono i partiti estremisti della maggioranza singalese e buddista. Entrambi sono importanti alleati dell'attuale capo di stato, Mahinda Rajapakse, eletto il 17 novembre scorso. Il marxista del Janatha Vimukthi Peramuna (People's Liberation Front, Jvp) ha dichiarato di aver rinunciato ai posti offertigli, perché non soddisfatto della proposta. Il Jathika Hela Urumaya (National Heritage Party, Jhu), composto da monaci buddisti, invece, aveva già detto di non aspettarsi alcun dicastero, ma che avrebbe comunque sostenuto il nuovo governo.

Udaya Gammanpila, portavoce del Jhu, ha affermato che anche se il partito non è nell'esecutivo "appoggerà il programma del presidente". Fonti governative rivelano che al Jvp erano stati offerti 5 ministeri, nessuno di suo gradimento. Il leader marxista, Sripathy Sooriyarachchi, ha commentato: "Mi rattrista il fatto che il Jvp, in prima linea nella campagna elettorale del presidente, non abbia ricevuto nessun posto di potere". Sooriyarachchi era stato nominato ministro dell'Occupazione, ma subito dopo il giuramento ha rinunciato, definendo il dicastero assegnatogli "al di sotto delle sue capacità". Il Jvp era uscito dal governo a giugno, in disaccordo con l'allora presidente Chandrika Kumaratunga sulla proposta di dividere i fondi per lo tsunami con i ribelli delle Tigri tamil.

Analisti politici vedono in questa sviluppo il preludio a elezioni parlamentari anticipate, che permettano a Rajapakse di rafforzare la presenza del suo Sri Lanka Freedom Party (Slfp), limitando così la dipendeza dal Jvp. Votato nell'aprile 2004, il parlamento ha un mandato di 6 anni; il presidente ha però la facoltà di indire nuove elezioni. Il Jvp ha 39 seggi sui 225 in parlamento.

Lunedì aveva già giurato il nuovo primo ministro. Si tratta di Ratnasiri Wickremanayake, 73 anni, considerato un falco nella questione del conflitto con i separatisti del nordest. Egli si è sempre opposto a qualsiasi tipo di concessione alle Tigri e in passato ha chiesto alla maggioranza buddista del Paese di avere più figli per aumentare la popolazione e combattere meglio i separatisti. La guerra tra forze governative e Tigri Tamil è costata la vita a oltre 60 mila persone dal 1972. Al momento è in atto un cessate-il-fuoco firmato nel 2002, ma che non ha impedito lo spargimento di altro sangue negli ultimi anni.

Wickremanayake, ex ministro per gli Affari buddisti, è anche il promotore dell'Act for the Protection of Religious Freedom. Il disegno di legge mira a vietare ogni tipo di conversione. La pena prevista è di 7 anni di detenzione e un'ingente multa. La legge stabilisce perfino un sistema giudiziario indipendente controllato da monaci buddisti. Il "Sanghadhikarana" (la corte buddista) dovrebbe giudicare le cause avanzate dagli abitanti dei villaggi senza riferire a polizia o a tribunali statali.

In Sri Lanka l'esecutivo è guidato dal presidente stesso, che è capo di stato, di governo e comandante in capo delle forze armate; Rajapakse è anche ministro delle finanze. Non è stato nominato il vice ministro della Difesa. Il precedente responsabile ministro degli Esteri, Anura Bandaranaike, fratello della Kumaratunga, è stato trasferito al ministero del Turismo; al suo posto è andato un fedelissimo del nuovo presidente, Mangala Samaraweera, coordinatore della campagna elettorale di Rajapakse. Il neo ministro degli Esteri manterrà anche la responsabilità dei Porti e dell'Aviazione, che deteneva nel precedente governo.

Atteso per domani in parlamento il primo discorso ufficiale del nuovo capo di stato ai deputati, in occasione della ripresa dei lavori.

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