05/03/2012, 00.00
CINA
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Wen Jiabao riduce la crescita della Cina e tiene alte le spese militari per "vincere guerre locali"

di Wang Zhicheng
Quest'anno il Pil crescerà del 7,5%, il più basso dal 1990. A causa della crisi mondiale, il premier ha anche promesso di accrescere la domanda interna, aumentando i salari e controllando l'inflazione. I diritti delle terre ai contadini è "garantito dalla legge", ma in Cina vi sono rivolte ogni giorno a causa degli espropri. Timori dei Paesi vicini per la crescita del bilancio dell'esercito.

Pechino (AsiaNews) - All'Assemblea nazionale del popolo (Anp) iniziata oggi, il premier Wen Jiabao ha dato le direttive per l'anno in corso: una riduzione della crescita economica al 7,5%; l'attenzione ai "diritti delle terre" per i contadini; una giustificazione per l'incremento delle spese militari dell'11,2%, miranti a "vincere guerre locali".

All''Anp, il parlamento cinese che si raduna una volta all'anno non vi sono mai grosse sorprese: i circa 3mila delegati votano e approvano quanto il Politburo del Partito ha studiato e stilato. E anche nel discorso di Wen Jiabao non vi sono grosse novità inaspettate. Anche i tagli alla crescita erano quasi previsti: in questi decenni il Pil è cresciuto almeno del 10% all'anno, creando però molti scompensi. La riduzione di quest'anno (lo scorso anno era il 9,2; nel 2010 era del 10,4) mira a stabilizzare l'economia e a ridurre il peso delle industrie statali, ridurre l'inflazione e disinnescare una possibile bolla finanziaria nel campo dell'edilizia.

Ridurre la crescita del Pil è anche una costrizione: l'economia mondiale è in recessione e sono in ribasso investimenti e domanda dall'estero.

Per questo Wen Jiabao - anche su consiglio del Fondo monetario internazionale e della Banca mondiale - ha confermato che la Cina deve mirare a far crescere la domanda interna. Ma per fare questo, occorre controllare l'inflazione, alzare il salario degli operai, migliorare la vita dei contadini.

Wen ha sottolineato che il governo sosterrà il consumo interno, aumenterà la spesa per i servizi sociali e accrescerà i salari delle fasce basse  e medie. La crescita del 7,5% è la più bassa dal 1990.

Il premier ha anche toccato il problema dei diritti delle terre dei contadini, un tema divenuto scottante in questi anni, dato che i contadini vengono defraudati ed espropriati delle loro terre e case, per fare posto a speculazioni edilizie e capannoni industriali. Secondo l'Accademia delle scienze sociali di Pechino almeno il 60% dei cosiddetti "incidenti di massa" (ossia le rivolte sociali, almeno 180mila in un anno) sono dovuti a questioni di terre. "I diritti dei contadini alla terra acquisita per contrato - ha detto -  e che loro lavorano, alla terra su cui è costruita la loro casa... sono diritti di proprietà garantiti dalla legge e questi diritti non devono essere violati da nessuno".

Wen ha anche difeso la crescita dell'11,2% del bilancio delle forze armate: "Noi potenzieremo la capacità delle forze armate a compiere un'ampia varietà di scopi militari, il più importante dei quali è di vincere delle guerre locali".

Analisti si domandano se queste "guerre locali" siano contro le rivolte nello Xinjiang e nel Tibet, oppure mirano a un'espansione militare nel Mar Cinese meridionale. In questi ultimi anni la Cina si è spesso scontrata  con il Vietnam e le Filippine per il controllo delle isole Spratly e con il Giappone per il controllo delle isole Diaoyu (o Senkaku).

Secondo il gruppo di ricerca Ihs, entro il 2015 il bilancio dell'Esercito per la liberazione del popolo verrà raddoppiato rispetto al 2010 e da raggiungerà la considerevole cifra di 1500 miliardi di yuan (circa 178 miliardi di euro). Per quest'anno la cifra è di 670 miliardi di yuan (circa 80,6 miliardi di yuan).

L'escalation militare sta già mettendo in ansia i vicini della Cina. Ieri il segretario del governo giapponese, Osamu Fujimura, ha dichiarato che il Giappone sta "osservando con attenzione" le spese militari della Cina e cerca maggiore trasparenza.

Molti analisti affermano che in realtà il budget militare della Cina sia il doppio di quello dichiarato: ricerca, sviluppo e acquisto di mezzi militari dall'estero non sono inclusi nel bilancio presentato all'Anp.

Negli ultimi anni Pechino si è lanciata nella tecnologia satellitare e nella guerra digitale, investendo anche nell'ammodernamento della sua flotta: in agosto ha varato la sua prima portaerei.

 

Sull'Anp vedi anche: 29/02/2012 A breve l'Assemblea nazionale del popolo... Cioè: dei miliardari comunisti

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