19/07/2023, 11.24
SRI LANKA
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Wickremesinghe in visita in India: i contrasti sulla pesca tra le questioni aperte

di Arundathie Abeysinghe

I pescatori nelle regioni settentrionali sono danneggiatti dalle attività di pesca a strascico da parte dei pescherecci indiani, ma da anni si fatica a trovare una soluzione. Alla vigilia del viaggio durante il quale vedrà il premier indiano Modi, il presidente ha incontrato i leader tamil portando rassicurazioni ma senza presentare particolari avanzamenti nei progetti di riconciliazione e autonomia.

Colombo (AsiaNews) - Il presidente srilankese Ranil Wickremesinghe ha visitato nei giorni scorsi le regioni settentrionali e ha tenuto colloqui con i parlamentari locali nel tentativo di affrontare diverse questioni non risolte dopo la guerra civile tra il governo e la popolazione tamil e trovare una soluzione per la pesca a strascico praticata dai pescherecci indiani. Da tempo i pescatori tamil del nord dello Sri Lanka sono danneggiati dalle attività indiane, che riducono la fauna ittica e provocano il danneggiamento delle reti o addirittura la rottura delle attrezzature. La pesca a strascico in Sri Lanka è vietata dal 2018 e quest’anno sono stati presi in custodia 74 pescatori indiani e 12 pescherecci. 

Domani il capo di governo si recherà in visita ufficiale in India su invito del primo ministro Narendra Modi in occasione del 75mo anniversario dell’instaurazione delle relazioni diplomatiche tra i due Paesi, per cui la popolazione tamil spera che si raggiunga una soluzione duratura riguardo la pesca illegale in modo che venga garantito il sostentamento di 50mila persone che nella regione dipendono dalle attività di pesca.

Il 15 luglio un gruppo di pescherecci indiani era entrato nelle acque territoriali dello Sri Lanka al largo dell’isola di Delft e la Marina era riuscita ad arrestare 15 persone, poi portate al porto di Kankesanthurai e presentate alla Corte di Kayts, che ha rinviato il giudizio al 21 luglio.

Nirmalan Aruliah (54 anni), Annalingam Pillmarai (63 anni) e Nagarajah Rubatheesan (59 anni) di Vadmarachchi, nei pressi di Jaffna, hanno spiegato dichiarato ad AsiaNews che "il governo e i politici tamil non sono riusciti a proteggere gli interessi e i mezzi di sostentamento della nostra comunità, che è sotto pressione a causa della pesca a strascico e delle attività di pesca illegali condotte dai pescatori indiani. Attualmente non otteniamo un pescato decente come in passato e questo ha influito sul nostro sostentamento".

Secondo fonti navali di alto livello, "quando una flotta di pescherecci a strascico meccanizzati indiani, fatti di barre di ferro e attrezzature metalliche pesanti, entra nelle acque territoriali dello Sri Lanka, le navi militari devono adottare misure straordinarie per allontanarli. La prima cosa che facciamo quando questi pescatori entrano nelle nostre acque è avvertirli di andarsene. Se resistono ai nostri avvertimenti, li arrestiamo. Facciamo sempre del nostro meglio per gestire la questione in modo umanitario. Ci sono notizie di pescatori indiani che affermano che la Marina bbia danneggiato i loro pescherecci e li abbia aggrediti, ma queste accuse sono prive di fondamento. Nell'ottobre 2021 un pescatore indiano di Puthukottai, nel Tamil Nadu, è annegato dopo che il suo peschereccio si è rovesciato".

L'Associazione cooperativa dei pescatori del distretto di Jaffna ha inoltre spiegato che il ministro della Pesca e delle Risorse acquatiche, Douglas Devananda, non è riuscito a risolvere il conflitto in modo amichevole, ma ha invece peggiorato la situazione emanando direttive come la distribuzione di pescherecci indiani sequestrati ai pescatori locali e incoraggiando i maltrattamenti. 

Nella sua visita alle province settentrionali e orientali, Wickremasinghe ha parlato di diversi progetti, che vanno dall’attuazione del 13mo emendamento della Costituzione per un percorso di autonomia regionale, fino allo sviluppo di energie rinnovabili e la promozione del turismo. Il capo di governo ha sottolineato che la devoluzione di poteri ai Consigli locali potrà avvenire solo con l’accordo di tutti i partiti e una maggioranza di due terzi in Parlamento.

Anche per quanto riguarda il processo di riconciliazione nazionale il presidente non ha presentato particolari progressi: ha affermato che la bozza del Piano d’azione nazionale per la riconciliazione redatta dell'Ufficio per l'unità nazionale e la riconciliazione è stata inviata al procuratore generale per la revisione costituzionale e sarà presto presentata all’esecutivo, mentre si è dimostrato riluttante a coinvolgere giudici stranieri nel processo di accertamento della verità riguardo i fatti della guerra civile, ma ha detto ai leader tamil che prenderà in considerazione la possibilità di ottenere rapporti da osservatori stranieri, seguendo i sistemi esistenti nei Paesi dell'Asia meridionale e orientale.

(ha collaborato all'articolo Melani Manel Perera)

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