03/09/2025, 00.00
ASIA TODAY
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Xi Jinping alla parata: 'Il mondo scelga: pace o guerra'

Le notizie di oggi: in Thailandia accordo per governo di minoranza, ma Pheu Thai chiede lo scioglimento immediato del parlamento. India, uomo condannato a morte: bruciò la moglie per il colore della pelle. 400 bambini e bambini intossicati dopo aver consumato i pasti scolastici gratutiti di Prabowo. Onu: circa 850mila persone rifugiate sono tornate in Siria. A Mosul l'inaugurazione di due chiese ricostruite dopo le distruzioni dell'Isis. 

CINA

“Oggi l'umanità si trova nuovamente di fronte a una scelta: pace o guerra, dialogo o scontro, reciproco vantaggio o rivalità a somma zero”. È il muscolare messaggio che il presidente cinese Xi Jinping ha lanciato da piaza Tiananmen a Pechino nei soli 7 minuti di discorso con cui ha accompagnato l'attesa parata militare in occasione degli "80 anni dalla Vittoria dul Giappone". Accanto u lui i leader di 26 Paesi tra i quali Vladimir Putin e Kim Jong-un. Come previsto Pechino ha fatto sfilare le sue armi più moderne, tra cui le testate nucleari di nuova generazione.

THAILANDIA

Il leader del partito Bhumjaithai (ex alleato del Pheu Thai), Anutin Charnvirakul, 58 anni, ha firmato un accordo scritto con il People’s Party, vincitore delle elezioni del 2023, per sostenere la sua candidatura a primo ministro, dichiarando che formerà al più presto un governo di coalizione di minoranza, per i prossimi quattro mesi. Contemporaneamente, però, il primo ministro ad interim Phumtham Wechayachai (esponente del Pheu Thai che rimarrebbe escluso dall'accordo) ha presentato un decreto di scioglimento della Camera che - se approvato dal re - aprirebbe la strada a elezioni immediate, che dovrebbero svolgersi entro 60 giorni. Lo scontro si inserisce nello lo stallo politico causato dalla deposizione della premier Paetongtarn Shinawatra. 

INDIA

Un tribunale in India ha condannato a morte un uomo per aver bruciato viva la moglie per il colore della sua pelle. Il giudice distrettuale Rahul Choudhary, della città di Udaipur, ha affermato che l’omicidio costituisce "un crimine contro l’umanità". L’omicidio di Lakshmi, avvenuto otto anni fa, il 24 giugno 2017, e la sentenza emessa nel fine settimana hanno attirato grande attenzione in un Paese in cui l’ossessione pubblica per il colorismo è ben documentata.

INDONESIA 

Circa 400 bambini e bambine si sono ammalati dopo aver consumato pasti scolastici gratuiti nella provincia di Bengkulu, Indonesia occidentale, nel peggior caso di intossicazione alimentare di massa finora collegato al programma alimentare di punta del presidente Prabowo Subianto. Prabowo ha lanciato a gennaio il programma per bambini e donne in gravidanza, ma l’iniziativa è stata segnata da episodi di intossicazione, causati da scarsa igiene.

IRAQ

Nella città di Mosul, in Iraq, lunedì 1° settembre si è tenuta una cerimonia ufficiale per celebrare la riapertura delle chiese di Nostra Signora dell'Immacolata Concezione, nota come Chiesa di Al-Tahera (per i cattolici siriaci), e di Nostra Signora dell'Ora (all'interno del monastero domenicano), dopo il loro completo restauro. All'evento hanno partecipato il primo ministro Mohammed Shia' al-Sudani, diversi funzionari governativi e rappresentanti delle organizzazioni che hanno sostenuto la ricostruzione.

SIRIA 

Secondo l'ONU circa 850mila persone rifugiate siriane sono tornate dai Paesi vicini dalla caduta del regime di Bashar al-Assad lo scorso dicembre; il numero potrebbe raggiungere il milione nelle prossime settimane. Nonostante la continua presenze di violenze: le forze governative siriane e i gruppi a loro affiliati - denuncia Amnesty International - hanno compiuto almeno 46 esecuzioni extragiudiziali di uomini e donne drusi lo scorso luglio. La guerra in Siria, iniziata nel marzo 2011, ha causato la morte di quasi mezzo milione di persone e lo sfollamento di circa metà della popolazione pre bellica.

ARMENIA - AZERBAIGIAN

Il rappresentante dell’Unione europea in Armenia, Vasilis Maragos, ha dichiarato che la Ue ha deciso di prolungare la missione dei propri osservatori nelle zone di confine con l’Azerbaigian, in quanto la loro presenza non contraddice la procedura di perfezionamento dell’accordo di Pace tra Erevan e Baku ed è ben accetta da entrambi, “se servono modifiche ne discuteremo”.

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