Yangon, monaco buddista condannato a sette anni per associazione illegale
Gaw Thita era stato arrestato il 26 agosto scorso insieme ad altri sette monaci, che rientravano da un viaggio a Taiwan. Egli è l’unico ad aver subito una condanna. Oggi si conclude la visita diplomatica dell’Alto rappresentante Onu per i diritti umani. Nessuna conferma di un incontro con Aung San Suu Kyi.
Yangon (AsiaNews/Agenzie) – Il tribunale di Yangon ha condannato a sette anni di prigione un monaco buddista, con l’accusa di associazione illegale. Lo riferisce un membro dell’opposizione birmana, nel giorno in cui l’Alto rappresentante Onu per i diritti umani conclude la visita diplomatica in Myanmar.
Gaw Thita è stato arrestato nell’agosto scorso all’aeroporto internazionale di Yangon, mentre rientrava da un viaggio a Taiwan. Il monaco buddista è stato condannato il 17 febbraio da una corte speciale della prigione di Insein, il famigerato carcere in cui sono rinchiusi molti membri dell’opposizione birmana e attivisti per i diritti umani.
Secondo i capi di imputazione, il tribunale ha comminato tre anni per aver violato le leggi sull’immigrazione, due per associazione illegale e due per aver usato valuta straniera. Il 26 agosto scorso, giorno in cui è stato arrestato, le forze di sicurezza hanno eseguito il fermo di altri sette monaci; Gaw Thita, però, è l’unico ad aver subito una condanna.
Oggi si conclude la visita di Tomas Ojea Quintana, alto funzionario delle Nazioni Unite con delega ai diritti umani, in Myanmar. Egli ha incontrato alcuni leader della giunta militare – per discutere di diritti umani e delle elezioni, in programma quest’anno – ma non il generalissimo Than Shwe. Il rappresentante delle Nazioni Unite avrebbe inoltre chiesto l’autorizzazione per incontrare Aung San Suu Kyi, senza ricevere alcuna risposta dal regime.
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