I loro genitori si spostano dalle aree rurali a quelle urbane della Cina alla ricerca di lavoro, ma oggi un'alta percentuale di minori si concentra anche nelle città e affronta una serie di disagi che vanno dalla mancanza di sostegno emotivo alle difficoltà ad accedere ai servizi pubblici. Nonostante qualche miglioramento, le condizioni di vita a cui sono sottoposti impediscono un adeguato sviluppo.
In “via sperimentale” la provincia orientale cinese sta assegnando dei punteggi al personale di tutte le religioni per “migliorare la loro consapevolezza ideologica”. Intanto in diverse province vietate a buddhisti e taoisti le “superstizioni” del Mese degli spiriti.
Al vertice di Johannesburg Argentina, Egitto, Etiopia, Iran, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti invitati ufficialmente ad aderire come Paesi membri dal 1 gennaio 2024. “Disposti a esplorare le opportunità” sull’uso di monete locali in alternativa al dollaro. Oltre la “photo opportunity” resta il nodo della distanza tra Pechino e New Delhi.
I vertici del Paese al tradizionale vertice estivo nella cittadina costiera di Beidahe. Una serie di insoliti cambiamenti fra i vertici dell’esercito rilancia le voci di epurazioni. Il presidente resta defilato e non ha ancora visitato le zone colpite dalle alluvioni, che hanno lambito anche Pechino. Fra le sfide la situazione economica e le relazioni diplomatiche.
Con la disoccupazione giovanile balzata ufficialmente al 21,3% cresce il movimento contro le pressioni sociali. Secondo un documento dell’amministrazione di Guangzhou il 10% dei giovani condividerebbe i “quattro no” di questa forma di protesta nichilista. Ma dalle autorità di Pechino solo inviti ad “adattarsi” e slogan sul rafforzamento dell’economia privata privi di aperture concrete.
Gli enormi debiti di città e province ostacolano la ripresa, riducendo per Pechino le possibilità di stimolo dell'economia. Il caso emblematico del Guizhou che ha un tasso di indebitamento del 61,8% dopo enormi investimenti in strutture turistiche rimaste vuote. L'Ufficio finanziario municipale di Wuhan ha pubblicato un annuncio sul giornale per chiedere alle agenzie governative di saldare i debiti arretrati col fisco.
L'accordo per 4,1 miliardi di dollari raggiunto la settimana scorsa a Parigi non comprende i crediti delle banche private, di cui pure lo Stato detiene la maggioranza del capitale. Secondo Chatham House dal 2000 al 2020 l'indebitamento dei Paesi africani è quintuplicato e per il 12% è nelle mani di istituzioni cinesi. Intanto lo Sri Lanka chiede ai creditori una riduzione del 30%, strada sempre rifiutata da Pechino.
L'annuncio del vice-presidente William Lai in corsa per la successione di Tsai ing-wen. Dal secondo semestre del prossimo anno accademico il governo finanzierà parte della retta per fermare il calo degli iscritti negli atenei. L'opposizione parla di manovra elettoralistica, ma la crisi nelle immatricolazioni influisce anche sulla qualità dell'offerta.
Henley Private Wealth Migration Report 2023 rivela l’esodo dei tycoon cinesi. Il dragone è la prima nazione al mondo per flusso in uscita. Dopo il boom economico fra il 2000 e il 2017 oggi pesano le nubi sul settore dell’high-tech per le scelte di Xi Jinping. Singapore la destinazione privilegiata in Oriente. Il tema della libertà e dei diritti come motore di sviluppo.
A poco più di sei mesi dal voto resta incerta la corsa alle presidenziali. In testa il leader democratico William Lai. L’ex sindaco di Taipei Ko Wen-je contende la seconda piazza al rappresentante del Kuomintang. In gioco il futuro dell’isola, fra timori di guerra con la Cina e la “sudditanza” verso gli Stati Uniti. Il peso del voto giovanile e le sue rivendicazioni inespresse.
Niente veglia a Victoria Park e nemmeno Messe di suffragio per le vittime della repressione di Pechino 34 anni fa. Le autorità minacciano il pugno di ferro contro “atti che mettano in pericolo la sicurezza nazionale”. Insieme alla libertà politica a Hong Kong è stata abrogata anche la speranza e l'allegria della gente. L'incontro in carcere con Lee Cheuk-yan, che per anni è stato l'anima delle commemorazioni: anche dietro le sbarre resta un uomo libero e forte.
Anche tra i 67 riconosciuti ufficialmente dalle autorità di Pechino una decina sono sottoposti a stretta sorveglianza, 13 i "sotterranei" tenuti sotto custodia o ristretti nel loro ministero. Ma nel clima confuso di oggi ci sono anche una quindicina di sacerdoti cinesi che si sono autoproclamati vescovi, sfidando sia le autorità civili sia le autorità ecclesiastiche.
Una battuta sul motto militare di Xi Jinping ha portato sotto inchiesta Li Haoshi. Potrebbe finire in carcere, anche se non è stato ancora formalizzato il capo di accusa. Sospesi gli spettacoli della società di produzione, che ha ricevuto una multa da oltre un milione di euro. Si rafforzano le maglie della censura, nei giorni in cui cade l’anniversario della Rivoluzione Culturale.
L’obiettivo è completare il programma e renderlo operativo entro il 2030 grazie a immagini ad alta risoluzione. Un piano “ambizioso e significativo” per studiare i corpi celesti distanti nello spazio. La sfida economia e militare con gli Stati Uniti. La missione su Marte di Zhurong e il lancio della navicella spaziale cargo Tianzhou 6.
Visitare i templi per chiedere di riuscire a ottenere un impiego sta diventando un’abitudine popolare tra i giovani cinesi. Nonostante l'economia si stia riprendendo dopo la pandemia, 1 ogni 5 oggi è senza lavoro. Le autorità di Pechino incoraggiano i laureati ad accettare lavori manuali.
Riaffermate le posizioni già note con la sola aggiunta dell'impegno di inviare in Ucraina e a Mosca l'ex ambasciatore Li Hui "per una comunicazione approfondita". La questione della salvaguardia dell'integrità territoriale, ribatita oggi anche alle altre repubbliche ex sovietiche, si intreccia con le posizioni di Pechino sui propri confini. Intanto nell'incontro tra papa Francesco e il premier ucraino Shmyhal si è parlato degli "sforzi per ristabilire la pace”.
Yu Wensheng e sua moglie Xu Yan fermati prima del meeting. Due tra Wang Quanzhang, Wang Yu e Bao Longjun sono riusciti a presentarsi alla riunione all’ambasciata Ue. Le autorità europee chiedono la loro liberazione immediata e deplorano gli atti di repressione. Pochi giorni fa la condanna di altri due noti avvocati per i diritti umani.
La presidente taiwanese e il repubblicano McCarthy si sono visti ieri a Los Angeles. La Shandong è a 200 miglia nautiche dalla costa orientale di Taiwan; la nave da guerra di Washington a 400 miglia. I cinesi annunciano ispezioni navali lungo lo Stretto di Taiwan. Taipei: abbiamo ordinato alle nostre imbarcazioni di rifiutarsi.
In questi giorni l’attuale capo di Stato e il suo predecessore sono impegnati in due viaggi dall’alto profilo politico e simbolico. Pechino minaccia una risposta “risoluta” se Tsai incontrerà leader di Washington. Ma esalta la figura di Sun Yat-sen, il fondatore della Repubblica di Cina, per promuovere la pace tra i due fronti: i cinesi lo censurano.
L’ultimo caso è quello dell’investitore Bao Fan. Nel mirino soprattutto il settore hi-tech. Xi Jinping non vuole magnati troppo ricchi che possano sfidare il suo potere. Il più noto, Jack Ma, è scomparso da oltre due anni. Il leader supremo lancia campagna “d’inchiesta” dal sapore maoista.
Il motore di ricerca Baidu ha presentato la sua chatbot. Dopo la presentazione persi alla Borsa di Hong Kong 3 miliardi di dollari di valore. Compagnia Usa OpenAi lancia invece GPT-4, capace di interpretare artificialmente anche le immagini e non più solo testi. Guerra tecnologica con Washington minaccia i piani di Xi Jinping.
Budget per la difesa di Pechino arrivato a 225 miliardi di dollari. Taiwan risponde con un aumento del 13,9% su base annua. Il Giappone raddoppierà il suo esborso in cinque anni. Vietnam e Indonesia non rimangono a guardare. Pericolo India per la Cina. Australia vicina a comprare sommergibili nucleari da Washington.
La chiesa locale, che è enorme, è al momento risparmiata. I fedeli chiedono di pregare per far cambiare idea al sindaco. L’abitazione distrutta si trova in un'area di alto valore urbanistico. La comunità cattolica del luogo è senza vescovo dal 2005. Il rinnovo a ottobre dell’Accordo sino-vaticano sulla nomina dei vescovi non ha fermato la repressione governativa.
Dimostrazioni a Wuhan e Dalian. Dopo le proteste pubbliche, il governo provinciale del Guangdong ha ritirato il provvedimento. Le autorità locali devono recuperare i miliardi di yuan spesi per le misure di contenimento del Covid-19. Il modello di modernizzazione esaltato da Xi vacilla.
L’impegno della compagnia cinese è in linea con un codice di condotta adottato dall’Unione europea. Nel mirino soprattutto le false informazioni sul conflitto in Ucraina, che però sono spesso amplificate da media governativi di Pechino. Tra i grandi, Twitter il peggior social media nella lotta alla disinformazione in Europa.
In base a un accordo del 2014, piccoli contingenti Usa saranno ospitati a rotazione in quattro ulteriori avamposti. L’obiettivo è bloccare l’avanzata cinese nel Mar Cinese meridionale e nel versante sud di Taiwan. Difficile però che Manila si schieri in modo aperto contro Pechino.
Le autorità distruggono siti religiosi buddhisti nelle aree autonome tibetane, afferma Free Tibet. Operazioni che ricordano le repressioni maoiste del periodo 1966-1976. Arrestato e torturato chi protestava contro le demolizioni. I tibetani parlano di “genocidio culturale”. Discriminazioni anche in ambito sanitario nella lotta al Covid-19.
Solo 40 sarebbero a Pechino. A fine novembre proteste anti-lockdown si sono avute però anche a Shanghai, Guangzhou, Chengdu e Wuhan. Nella maggior parte dei casi è sconosciuto il luogo di detenzione. La Generazione Z cinese si dimostra meno “nazionalista” o “apatica” di quello che si pensava.
L’Organizzazione mondiale della sanità lancia l’allarme. Inevitabile l’aumento dei contagi durante le festività del Capodanno lunare. Le autorità non forniscono dati. Indicatori non ufficiali segnalano però un numero di morti senza precedenti tra la popolazione anziana. Xi Jinping rischia di perdere la faccia (e il potere).
Tre giorni di visita del presidente filippino a Pechino. Siglati 14 accordi cooperazione, tra cui la creazione di una linea diretta tra i rispettivi ministeri degli Esteri. Nazionalisti e attivisti filippini vogliono una posizione più dura nei confronti della Cina. Le aperture di Marcos jr non risolvono la contesa territoriale.