L'arcivescovo maggiore Thattil e il vicario Pamplany hanno deciso che nell'arcidiocesi di Ernakulam-Angamaly sarà sufficiente la celebrazione di almeno una liturgia eucaristica domenicale secondo il rito unificato deciso dal Sinodo, lasciando così la possibilità di affiancare altre celebrazioni con il rito precedente in difesa del quale vi erano state aspre contestazioni con una frattura che dura da anni. Anche i nuovi preti non saranno più obbligati a celebrare solo con il nuovo rito.
La storia e il profilo del "nuovo monastero" nato in Polonia nel 1885 e insediatosi in Normandia nel 1950 dopo un lungo peregrinare, lo rendono oggi ancora più popolare tra i tanti russi all’estero, che intendono conservare la propria tradizione senza partecipare alle iniziative bellico-patriottiche di Kirill e degli altri gerarchi russi attuali.
Pubblicato il rapporto realizzato su mandato di Bergoglio da un gruppo di economisti guidato dal Premio Nobel Joseph Stiglitz. Un documento di 28 pagine che chiede non solo una nuova iniziativa globale per aiutare i Paesi poveri più indebitati, ma indica anche le regole per una finanza internazionale più giusta, che non continui a ricreare ciclicamente il problema attraverso meccanismi iniqui.
L’escalation tra Tel Aviv e Teheran mette alla prova la cosiddetta “autonomia strategica” dell’India, che ha forti interessi economici e geopolitici in entrambi i Paesi. Dal porto di Haifa controllato dal gruppo Adani al terminal iraniano di Chabahar, Delhi sta cercando di difendere i propri corridoi commerciali dalle interferenze cinesi e dalle crescenti tensioni regionali. Ma l’instabilità portata dalla guerra minaccia energia, export e infrastrutture digitali.
Maryam Marof Arwin, fondatrice del Purple Saturdays Movement, denuncia su AsiaNews le condizioni spesso disumane dei profughi afghani in Iran, aggravate dai recenti bombardamenti israeliani nei quali si conta già almeno una vittima tra chi è fuggito da Kabul. Donne, bambini, dissidenti e attivisti rischiano la vita se rimpatriati, ma anche in esilio affrontano fame, precarietà e discriminazioni. “Serve una collaborazione tra difensori dei diritti umani e il rispetto del diritto umanitario”, dice l'attivista.
Lo ha sottolineato il presidente di Timor Est intervenendo alla Global Leadership & Dialogue Initiative a Kuala Lumpur. Il ricordo dell’immenso tributo pagato dal suo Paese e il cammino verso il pieno riconoscimento della comunità internazionale. Il prossimo ottobre l’ingresso ufficiale come undicesima nazione Asean.