13/05/2016, 07.26
SIRIA-LIBANO-ISRAELE
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Comandante militare Hezbollah ucciso in Siria. Accuse a Israele

Mustafa Badreddine è morto in una “grande esplosione”. Alcuni parlano di un raid israeliano contro l’aeroporto di Damasco. Badreddine era colpito da sanzioni Usa per il suo sostegno ad Assad e accusato di essere uno degli artefici della morte di Rafic Hariri. Era anche implicato nell’attentato contro la base Usa a Beirut del 1983.

Damasco (AsiaNews/Agenzie) - Il capo militare degli Hezbollah in Siria, Mustafa Badreddine, è stato ucciso “in una grande esplosione” in Siria, presso l’aeroporto internazionale di Damasco.  L’annuncio è stato dato stamattina dalla sede centrale di Hezbollah a Beirut, senza dare molti dettagli.

In precedenza, la catena televisiva libanese al Mayadeen aveva dichiarato che Badreddine era stato ucciso in Siria durante un raid israeliano. Da parte israeliana non vi è alcuna conferma.

Gli Hezbollah (il “Partito di Dio”, di estrazione sciita), movimento armato libanese, sono da anni al fianco di Bashar Assad nella sua lotta contro le opposizioni fondamentaliste.

In questi anni Israele ha spesso compiuto raid e bombardamenti mirati a convogli Hezbollah, preoccupato di un accrescimento dell’arsenale militare del movimento, che ha sempre proclamato una guerra contro Israele per la liberazione della Palestina.

In questa lotta contro l’impegno degli Hezbollah in Siria, Israele è stato accusato di fare il gioco del fondamentalismo islamico e dell’Arabia saudita, sostenitrice dell’opposizione anti-Assad.

La morte di Badreddine fa perdere al gruppo uno dei più importanti leader militari, dopo la morte  di Imad Mughniye, altro capo militare, la cui uccisione è attribuita a Israele.

Annunciando la sua morte, nel comunicato Hezbollah ricorda che Badreddine “ha preso parte al maggior numero di operazioni della resistenza islamica fin dal 1982”, anno in cui Hezbollah è stato fondato.

Nato nel 1961, Badreddine era stato colpito dalle sanzioni Usa per il suo ruolo nelle operazioni militari in Siria. Egli era stato anche accusato dal Tribunale speciale dell’Onu di aver partecipato all’assassinio del premier libanese Rafic Hariri nel 2005. In Kuwait era stato condannato a morte per il suo ruolo  nell’attentato del 1983 contro la base dei marines americani a Beirut, costata la vita a 241 persone.

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