01/03/2008, 00.00
RUSSIA
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Elezioni in Russia? Una pallida imitazione della democrazia

Alla vigilia del voto per il nuovo presidente, in una dura lettera aperta ai vertici della Federazione russa, il noto attivista per i diritti umani, Sergei Kovalev*, denuncia la “lacerazione della legislazione elettorale” e la “crisi morale” della politica; punta il dito contro “un parlamento burattino, una Costituzione decorativa, un sistema giudiziale che agisce a comando e una leadership priva di controlli che rinomina se stessa in eterno”.

Mosca (AsiaNews) – Domani i russi si recano alle urne per scegliere il prossimo futuro presidente della Federazione. Per 24 ore, prima dell'apertura dei seggi, sarà proibita ogni forma di propaganda elettorale. Secondo la maggior parte degli osservatori, l'esito della consultazione è scontato: a vincere dovrebbe essere Dmitrij Medvedev, il candidato che ha l'appoggio dell'attuale capo di Stato,Vladimir Putin. A sfidare Medvedev, dato dai sondaggi a circa il 70 per cento, saranno tre candidati: il comunista Gennadij Zjuganov, il nazionalista Vladimir Zhirinovskij e il quasi sconosciuto europeista Andrej Bogdanov. Nell’attesa delle ennesime elezioni che i critici del governo Putin definiscono una “farsa” di democrazia, pubblichiamo di seguito il testo integrale della lettera aperta che Kovalev ha inviato a Putin stesso, a Vladimir Churov, presidente della Commissione elettorale centrale della Federazione Russa e a Sergei Lavrov, ministro degli Esteri.

Gentili Signori,

non dubito che siate ben consapevoli che la libera espressione della volontà dei liberi cittadini tramite le elezioni democratiche non possa mai dare a un partito il 99,4% dei voti su una percentuale di votanti del 99,5%. E’ ovvio che questo sia impossibile dove tra i candidati ci sia una competizione aperta e trasparente, con uguali opportunità per svolgere la campagna elettorale, dove non ci siano pressioni della pubblica amministrazione sulle persone e dove ci sia onestà impeccabile e scrupolosa attenzione delle commissioni elettorali.

Ma sono queste tutte le condizioni essenziali per un’elezione democratica? Non occorre provarvi che questo 99,4% dei voti “a favore” dimostra i brogli elettorali con evidenza incontrovertibile. Voi lo sapete, come lo so io, come lo sa ogni cittadino anche appena istruito, con un minimo di buon senso, per non  parlare di una elementare conoscenza della natura e delle possibilità del voto popolare. Di certo sapete anche che questi risultati ben oltre il 90% (ovvero la medesima frode) non sono accaduti in isolate sezioni elettorali, no, ma in diverse zone della, se possiamo usare il termine, “Federazione” Russa. Questa sfortunata circostanza è più che sufficiente per accertare correttamente la farsa priva di buon gusto realizzata da registi privi di talento nell’intero immenso scenario russo il 2 dicembre, e per buona misura nella vicina occasione del 2 marzo.

E’ del tutto ridondante raccogliere, tediosamente, i protocolli della commissione elettorale riscritti in retrospettiva, o prove della disonestà tramite le schede elettorali, eccetera – è comunque tutto abbastanza chiaro. Le autorità (che in ogni modo voi, Signori, rappresentate), dopo avere lacerata e poi prostituita la legislazione elettorale, senza finezza, hanno realizzato questa sorta di imitazione di elezioni. Così facendo, hanno deriso la Costituzione e si sono fatti forti delle risorse pubbliche. La simulazione non è stata per noi ma per l’Occidente cui non è piaciuta. Io non  affermo in alcun modo che “Russia Unita” non avrebbe vinto alla Duma di Stato senza i brogli. E’ ovvio che sarebbero stati primi comunque. Questo è un altro, penoso problema per il Paese.

Ora parliamo, comunque, di un’altra questione. Grazie ai vostri sforzi, Gentili Signori, in  un Paese dove la democrazia sta appena germogliando, di nuovo non abbiamo avuto nessuna elezione – che è la principale regola per una democrazia. E per lungo tempo. Nemmeno Stalin avrebbe potuto sognare il risultato della Cecenia. Nelle sue “elezioni”, simili percentuali erano ottenute da candidati unici, senza alternative. Mentre nel presente caso questo patetico 0,1% è apparentemente stato diviso tra 10 partiti.

Non è per sentito dire che sappiamo cosa sta accadendo in un Paese che ha ricevuto un parlamento burattino, una Costituzione decorativa, un sistema giudiziale che agisce a comando e una leadership priva di controlli che rinomina se stessa (la profondamente espressiva parola “successore” ha sporcato il nostro lessico politico per buoni 10 anni). I particolari sono poco appropriati. Sembra che questo non vi spaventi e che avete deciso di farlo di nuovo. O, più semplicemente, può darsi che non sappiate fare nient’altro. Bene, la scelta –consapevole e ben meditata- è stata indubbiamente fatta, e da lungo tempo, e sono abbastanza sicuro che io non possa impedirla.

Comunque, ho una domanda: sarete in grado di fermarla a un certo punto se non volete seguire gli avvenimenti sino alla fine a tutti anche troppo familiare?  E’ chiaro che le bugie che trapelano dalle vostre scene di adulazione, sono incapaci di nascondere la vergogna elettorale. Ciò nonostante, siete costretti a mentire senza vergogna e senza speranza, con arroganza e rabbia superando ogni  dubbio (come: “…lo insegnino alle loro comari”). Non avete altra scelta, nel senso che non potete dire: “Ora ci impegniamo, corretti leggermente i risultati, loro sono  andati troppo oltre. Non  bisogna essere troppo critici, anche se tutto questo viene dal loro entusiasmo e dall’incontrollabile zelo di funzionari.

E nel vostro cammino ci sono seguaci che si affaccendano in fretta per essere considerati patrioti.In tempi passati i nostri leader hanno spesso dovuto mentire, per decenni, in  modo noioso e sfacciato, negando il Patto Molotov-Ribbentrop, o il Massacro di Katyn dei polacchi prigionieri di guerra, o l’arresto di Wallenberg. In una parola, quanto è stato evidente a tutti su queste vicende, come ora è riguardo a voi. Sfortunatamente, la storia si sta ripetendo.

La menzogna che voi con decisione avete di nuovo stabilito nelle abitudini del governo e che siete incapaci di rigettare, ha una qualità importante ed estremamente pericolosa – io direi una particolare capacità di corruzione. Il punto è che la maggioranza di chi vi ascolta non vi crede, e questo comprende i vostri convinti sostenitori. Questi sono di certo compiaciuti per la vittoria di “Russia Unita”, ma capiscono davvero bene ogni cosa che dite su come sia stata preparata questa vittoria.

Abbiamo uno scambio paradossale – voi mentite, chi vi ascolta lo sa e voi sapere che loro non vi credono, solo fanno finta di credervi, e anche loro sanno che voi sapete che loro non vi credono. Ognuno sa ogni cosa. La completa menzogna non pretende più di ingannare nessuno, da una maniera di imbrogliare la gente è in qualche modo diventata un modo di vita quotidiana, una regola di vita abitudinaria e obbligatoria. Voi avete un signor Markov, ritenuto un professore, ritenuto un esperto politico, in realtà un cinico incallito e completo. Parlando con lui della nostra “politica”, un  giornalista ha detto: “le bugie hanno le gambe corte”. “La memoria umana è anche più corta”, gli ha risposto Markov. E’ orribile, ma sembrerebbe che questa sia davvero la situazione. Di certo, dopo il 2 marzo, entro un paio di mesi tutti dimenticheranno molto dei due putrescenti spettacoli. Comunque, non dimenticheranno mai qualcos’altro – che i leader dello Stato mentono. E come potrebbero dimenticarlo, se la menzogna è il vostro elemento naturale?

Questa memoria è una catastrofe e darà risultati irreparabili perché le menzogne abitudinarie dei leader sempre generano e coltivano il cinismo nella società e non possono portare a nient’altro. Qualsiasi cosa la vostra gente ora dica, riguardo la libertà che è meglio che la mancanza di libertà, riguardo il diritto di auto-determinazione e così via, questi pomposi discorsi sono normalmente (e completamente, nel caso) percepiti come una continuazione delle vostre menzogne. Sono mere parole. Questa è esattamente la stessa attitudine delle altisonanti ambizioni che esprimete circa i promessi prodigi e i veloci successi in  tutte le aree, problemi e questioni  possibili.

Sembrerebbe, per quanto strano possa essere, che secondo noi, che veniamo dall’era di Stalin, chi è al potere ha anche bisogno del sostegno pubblico. Così, voi volete essere realisti o cinici? Il cinismo è codardia, fuga da problemi scottanti e discussioni difficili. E’ il pragmatismo di più basso livello, un insignificante e traballante conformismo al limite della meschinità. E’ intrigo preferito alla competizione, e il rifiuto di limiti morali.

Una forza politica seria, può davvero fondarsi su simili tendenze sociali? Certo, il cinismo non disdegna un entusiasmo ossequioso. Tutti ricordiamo bene i vostri malfattori prezzolati. Quindi cosa aspettate – sono loro il vostro sostegno nelle mirabolanti innovazioni annunciate  e nelle altre conquiste? Dopo tutto voi, signor Presidente, condividete apertamente con noi i maggiori miglioramenti della vostra gente – il partito al governo “Russia Unita”. Che cosa sono le altre innovazioni?  Vi aspettate, quindi, di tramutare una massa di gente in una forza creativa? Questo è sciocco! Dalla disonestà, Gentili Signori, non  può crescere nulla che  impedisca la futura disonestà. Su questa strada voi avete già raggiunto il vostro principale risultato. Il vostro nome è pubblicamente considerato come stabilità, mentre invece è potere assoluto. Solo parlando, modernizzando  e migliorando  l’ideologia sovietica (con  cinismo, come con sottile ragionevolezza si deve dire), avete edificato in Russia un costruzione politica al cui interno è impossibile vincere  le elezioni. Non ci sono pressioni in  parlamento, o politiche. E’ come un alleato cieco che in  nessun modo può portare alla democrazia. E andando gradualmente indietro sulla stessa via, per noi avanzare è abbastanza impossibile fino a che voi siete destinati a mentire. Come ho detto prima, voi non potete rinunciare alle menzogne che avete detto, o il vostro intero sistema crollerà giù. Non mi interessa cosa farete in questa situazione. Molto probabilmente continuerete la vostra strada, forse riempiendovi le tasche lungo la strada (chi vi conosce dice che lo avete fatto a lungo - non lo so, non sono un  esperto in  questo campo). Che cosa deve fare il Paese, dopo essere finito sotto di voi, è questo il problema. E’ immorale e davvero pericoloso procedere con voi senza fine. Da quando le vostre attuali “elezioni” senza vergogna sono davvero prive di utilità, davvero abbiamo bisogno di uno strumento del tutto diverso in altre mani. Non abbiamo bisogno  di “esperti politici” e di “specialisti di tecnologia politica”, né di economisti o di politici nel senso tradizionale del termine. Abbiamo bisogno di leader intelligenti, coraggiosi e davvero benintenzionati che, invece di gridare forte all’opposizione, creino una protesta decisa, pacifica, duratura e irremovibile e non  permettano di uscire dalla tradizione delle grandi vittorie pacifiche dell’Europa orientale contro il dispotismo, perché non ci siano massacri e camice marroni. Questo è di incredibile difficoltà. E’ molto più difficile in Russia di quanto è stato in Polonia o in Cecoslovacchia, persino più difficile che in Ucraina.

Ma chi ci ha promesso che la vita sarebbe stata facile? Credo che la popolazione arriverà a questa fase. Non vedo altre possibilità per superare la nostra vergognosa crisi morale.

Comunque, non è con voi che occorre discutere questi problemi.

Con la più sincera e ferma mancanza di rispetto,Sergei Kovalev

 

*Sergei Kovalev, nato in Ucraina nel 1930, dagli anni ’60 ha iniziato il suo impegno in difesa dei diritti umani in Russia. È membro fondatore dell’Initiative Group for the Defence of Human Rights in the USSR. Nel 1974 è arrestato e spedito nei GULAG; viene in seguito mandato in esilio per aver reso pubblici alcuni casi di attivisti detenuti. Nel periodo della detenzione e dell’esilio fino al 1987 è stato dichiarato “prigioniero di coscienza” da Amnesty International.

 

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