27/01/2014, 00.00
GIAPPONE
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Giappone, una statua della misericordia da una foresta distrutta dallo tsunami

Il tempio buddista Taimadera era circondato da una famosa foresta composta da più di 70mila pini: l'11 marzo 2011 sono stati sradicati tutti tranne uno. Dal legno di questi alberi, un artista ha scolpito una "Ayumi Kannon", una divinità che incarna la misericordia e che invita nello stesso tempo a procedere "passo dopo passo".

Tokyo (AsiaNews) - Dalla foresta di pini che circondava il tempio buddista Taimadera, devastata dal terremoto e dallo tusunami del marzo 2011, è nata una statua della dea Kannon, il Buddha della misericordia. Questa statua, dice il suo scultore, "è un segno di speranza per i sopravvissuti e un invito alla preghiera per le anime di coloro che sono morti durante quella tragedia". Scolpita con il legno dei 70mila pini distrutti dalla furia della natura, sarà posta sotto l'ultimo albero rimasto in piedi nel bosco che circonda il tempio.

Seizan Watanabe, famoso scultore di statue buddiste della Prefettura di Shida, è stato coinvolto nel progetto da un impiegato comunale di Katsuragi, nella Prefettura di Nara, che subito dopo la tragedia dell'11 marzo venne inviato nella zona di Tohoku per dare sostegno alle vittime e sovrintendere ai lavori di ricostruzione. Nell'area sorge il tempio Taimadera (a Katsuragi), noto per la sua splendida foresta di pini selvatici.

Triste per la devastazione degli alberi e per lo spreco di legno, l'uomo contatta lo scultore Watanabe e lo invita nell'area. Dopo aver visionato la situazione, e dopo un breve soggiorno nel tempio, l'artista incontra i sopravvissuti: "Mi dicevano che non si poteva cedere a quanto avvenuto, che bisognava andare avanti. Quindi ho avuto l'idea di scolpire una Ayumi Kannon, una divinità che incarna la misericordia e che invita nello stesso tempo a procedere passo dopo passo".

Coinvolte dai monaci locali, oltre 7mila persone hanno raccolto pezzi di legno e lo hanno inviato a Watanabe. Questi, per evitare di scolpire una statua troppo fragile, vi ha aggiunto dei legni più robusti usando la tecnica "ichibozu-zukuri", ovvero "scalpellare dal più grande per raggiungere il più piccolo" (v. foto). A tutti coloro che hanno contribuito inviando il legno, lo scultore ha risposto inviando loro schegge del materiale lavorato, come "auspicio di buona fortuna".

La statua è stata svelata lo scorso 24 gennaio nella casa dello scultore, ma sarà regalata alla zona di Rikuzentakata, una delle più colpite dallo tsunami, l'11 luglio. In quella data si terrà anche la cerimonia di "infusione dell'anima" nella statua: lo scultore, accompagnato dalle preghiere dei monaci buddisti, le dipingerà gli occhi dandole così la possibilità di "vedere" il mondo e gli esseri umani. Dopo un periodo a Rikuzentakata, verrà infine posta sotto l'ultimo pino rimasto in piedi.

L'11 marzo del 2011 un enorme terremoto ha scosso la costa orientale del Giappone, provocando uno tsunami devastante. Circa 16mila persone sono morte subito dopo la tragedia (oltre a migliaia di scomparsi), ma il numero delle vittime continua a salire per i danni alle centrali nucleari di Fukushima, che hanno causato una fuga di radiazioni letale. La Chiesa giapponese e la Caritas sono impegnate nei programmi di riabilitazione dell'area, ma sono ancora migliaia le persone in gravi difficoltà.  

 

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