01/04/2010, 00.00
MALAYSIA
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Il sultano grazia Kartika, la modella malaysiana non verrà fustigata

La condanna a sei frustate commutata in tre settimane di lavori socialmente utili. La donna, punita per aver bevuto birra in pubblico, lavorerà in un centro per bambini a Pahang e ora dice: la mia vicenda sia di esempio, non bevete alcolici. I figli affidati alle cure dei nonni.
Kuala Lumpur (AsiaNews/Agenzie) – L’Alta corte islamica di Kuantan ha commutato la condanna a sei frustate in “lavori socialmente utili”, su disposizione del sultano di Pahang in persona. Non sarà più sottoposta a fustigazione Kartika Sari Dewi Shukarno, 33enne ex-modella malaysiana e madre di due figli, condannata in primo grado per aver bevuto birra in un locale pubblico.
 
Shukarno Mutalib, padre della donna, spiega all’Afp che “il sultano ha deciso che la sentenza di fustigazione fosse sostituita da tre settimane di lavori socialmente utili, in una comunità per bambini a Pahang”. Nella missiva inviata dal Pahang State Islamic and Malay Culture Council, si precisa che il periodo di lavori “inizierà il 2 aprile” e sarà il genitore a condurre la figlia al centro.  
 
Sorpresa dalla decisione del sultano, Kartika afferma di essere pronta a scontare la punizione alternativa. “Spero che [la mia vicenda] serva da lezione ad altri, perché stiano lontani dall’alcol” ha dichiarato la ex-modella e madre single di due bambini all’agenzia malaysiana Bernama. I figli, nel frattempo, verranno affidati alle cure dei nonni.
 
Nel dicembre 2007 Kartika Sari Dewi Shukarno (nella foto con i figli) aveva bevuto una birra in un locale pubblico nello stato orientale di Pahang. Arrestata dai funzionari di polizia, era stata quindi incriminata per aver infranto le norme della Shariah. La legge islamica prevede una pena a tre anni di carcere e la fustigazione per i musulmani sorpresi a consumare alcolici; nella maggior parte dei casi, però, agli imputati viene inflitta una sanzione amministrativa.  
 
Nel luglio scorso i giudici islamici avevano condannato Kartika a una settimana di carcere, al pagamento di 5mila ringgit malaysiani (poco più di 1000 euro) e sei frustate. Le autorità hanno aggiunto che il bastone usato per picchiarla “sarà più leggero di quello degli uomini”, perché lo scopo è “educarla”, più che punirla. La donna non si era opposta alla sentenza, e aveva chiesto che fosse eseguita in pubblico.
 
Il sistema giudiziario malaysiano è basato su due strutture parallele: ai musulmani viene applicata la legge islamica in ogni ambito della vita. Per i non-musulmani, invece, valgono le leggi civili e possono bere alcolici. In Malaysia solo tre Stati – Pahang, Perlis e Kelantan – prevedono la fustigazione per chi consuma alcoli. Negli altri 10 Stati il reato è punito con una pena pecuniaria.
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