06/06/2005, 00.00
LIBANO
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L'intervento di Sfeir ferma la protesta contro Lahoud

di Youssef Hourani

Il patriarca nega la responsabilità del capo dello Stato per l'assassinio di Samir Kasir. Dopo il sucesso di Hezbollah ed Amal nel sud ci si prepara al voto nel Monte Libano e nella Bekaa.

Beirut (AsiaNews) – Mentre nel sud del Libano gli uomini di Hezbollah di Hassan Nassrallah, e di Amal del presidente del Parlamento Nabih Berri festeggiano il successo elettorale che li ha visti guadagnare tutti i 23 seggi in palio, a Beirut è stato sospeso il sit-in di protesta contro il presidente Lahoud, nella regione del Monte Libano e della Bekaa ci si prepara alla battaglia elettorale.

La sospensione della protesta contro Lahoud è effetto dell'intervento del Patriarca maronita, il cardinale Nassrallah Sfeir, che ieri, domenica, nel corso della messa celebrata nella chiesa della Nostra Signora di Bkerke, alla presenza di molti fedeli provenienti da tutte le regioni del Paese, ha parlato dello stato d'animo agitato dai libanesi a causa degli ultimi avvenimenti, e in particolare del proseguire degli atti di violenza che hanno causato la morte di molti persone, politici, giornalisti e scrittori, compreso il giornalista Samir Kasir, uno dei grandi difensori della liberta del Paese. "A chi toccherà – si è chiesto - dopo l'assassinio di questa grande figura?", ribadendo la necessità di arrivare a tutta la verità su questi avvenimenti. Il patriarca ha però espresso la sua fiducia nelle coscienze, invitando tutti a rimanere saldi nella fede e ad essere pazienti perché "il tempo della prova sarà breve". Egli ha rifiutato di attribuire la responsabilità dell'assassinio al presidente della Repubblica, esprimendo pure il suo disagio contro l'appello di molti per organizzare un sit-in vicino al palazzo presidenziale.

"Chi ha potuto aspettare trent'anni può ancora aspettare trenta giorni", ha detto poi, mettendo in guardia sul pericolo di cambiare la fisionomia del Paese, con un emendamento della Costituzione, che ha nuovamente contestato, ribadendo invece il suo appoggio alle istituzioni. Come risposta immediata all'appello lanciato dal patriarca Sfeir, i manifestanti hanno abolito  il sit-in vicino al palazzo presidenziale. Il leader druzo Walid Jomblatt a nome dell'opposizione, ha espressamente parlato di "segno di rispetto" per le parole del Patriarca.

Dal canto suo il presidente della Repubblica, Emile Lahhoud, in un incontro con i giornalisti ha denunciato la campagna orchestrata contro di lui e contro la presidenza della Repubblica, esprimendo angoscia per il fato che le voci levate contro di lui sono di persone che godevano vantaggi dal regime passato, ed ha affermato che prossimamente sarà fatta piena luce su tutta la realtà.

Nel corso della messa di ieri, il patriarca Sfeir ha parlato del significato dell'anno dell'Eucaristia, proclamato dallo scomparso Giovanni Paolo II. E', ha detto, l'anno del nutrimento della chiesa dal Corpo e dal Sangue dal suo Salvatore e Signore, sottolineando che  l'Eucaristia fa crescere la Chiesa e fa rivivere i fedeli. Per questo ha esortato tutti ad accostarsi a questo sacramento con la dovuta preparazione, "perché l'Eucaristia è Sorgente di grazia per colui che la riceve degnamente".

A livello elettorale, alle votazioni di ieri l'affluenza alle urne è stata del 45% nel Sud-Libano confermando l'entusiasmo relativo per le elezioni e la sua varietà da una regione all'altra, soprattutto dopo la pubblicazione dei nomi dei deputati eletti ex-Ufficio, a causa dell'assenza di una vera corsa democratica. I deputati cristiani e sunniti, infatti, sono stati eletti in una regione a maggioranza sciita.

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