11/04/2012, 00.00
LAOS
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La Pasqua dei cattolici laotiani, senza sacerdote e chiesa per pregare

Nella provincia di Savannakhet le autorità hanno sequestrato la cappella usata dai fedeli per le funzioni. I preti non possono accedere al luogo di culto e celebrare funzioni. Nell’area il governo intende costruire una scuola. Durante la Settimana Santa vietate le funzioni a una comunità protestante.

Vientiane (AsiaNews/Agenzie) - Centinaia di cattolici laotiani hanno celebrato la Pasqua senza un prete a presiedere le funzioni e all'esterno della cappella usata, a lungo, come luogo di culto e di preghiera. È quanto riferisce Ucanews, che denuncia la chiusura imposta dal governo comunista di Vientiane per presunte irregolarità nei documenti che attestano la proprietà dell'edificio. Suor Josephine Seusy, delle Amanti della Croce di Gesù, conferma che "circa 200 cattolici hanno recitato il Rosario, cantato gli inni e letto il Vangelo per celebrare la Pasqua di fronte alla cappella di Kengweng", mentre "quattro soldati armati osservavano dalla porta della cappella". La religiosa, che ha organizzato l'incontro, aggiunge che "abbiamo pregato il Cristo risorto perché il governo restituisca la cappella".

Costruito nel 1964, il luogo di culto è stato chiuso dalle autorità della provincia di Savannakhet nel febbraio scorso. Esso sorge all'interno di una proprietà di circa 500 mq nel distretto di Xaybuly, in cui le autorità intendono edificare una scuola.

Il 7 aprile, vigilia di Pasqua, funzionari locali hanno fermato e interrogato tre cattolici della parrocchia, perché avrebbero rimosso un cartello collocato sulla porta di ingresso della cappella, in cui era indicato il provvedimento di chiusura. La suora aggiunge infine che i sacerdoti dell'area non possono fornire le cure pastorali ai fedeli della zona, dietro espresso divieto emesso dalle autorità.

In precedenza, tra Giovedì e Venerdì Santo, alcune ong cristiane e il movimento attivista Human Rights Watch for Lao Religious Freedom (Hrwlrf) hanno denunciato l'ennesimo abuso delle autorità contro la comunità cristiana protestante, accusata di "legami con il nemico" (gli Stati Uniti) e di "destabilizzare la politica del Paese". I capi del villaggio di Khamnonsung - nella provincia di Savannakhet - hanno confiscato la locale chiesa e impedito ai fedeli la celebrazioni delle funzioni della Pasqua.

In Laos, nazione guidata da un regime comunista, la maggioranza della popolazione (il 67%) è buddista; su un totale di sei milioni di abitanti, i cristiani sono il 2% circa della popolazione, di cui lo 0,7% cattolici. I casi più frequenti di persecuzioni a sfondo religioso avvengono ai danni della comunità cristiana protestante: nel recente passato AsiaNews ha documentato i casi di contadini privati del cibo per la loro fede (cfr. AsiaNews 25/02/2011 Niente cibo per 65 contadini laotiani, finché non abbandoneranno il cristianesimo) o di pastori arrestati dalle autorità (cfr. AsiaNews 12/07/2011 Laos, allarme per la vita di due pastori protestanti in carcere da sei mesi).

 

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