10/08/2010, 00.00
IRAQ
Invia ad un amico

Messaggio di mons. Sako per il Ramadan a Kirkuk

L’arcivescovo caldeo domanda ai musulmani che questo mese sacro sia tempo di preghiera e di riconciliazione. E chiede ai cristiani di rispettare il digiuno dei musulmani, non mangiando in pubblico e vestendo in modo modesto. Negli anni scorsi a Mosul e Baghdad sono avvenuti attentati proprio durante il Ramadan. Timori per la popolazione e i cristiani.
Kirkuk (AsiaNews) – Il Ramadan - che in Iraq comincia domani - sia “un tempo privilegiato di preghiera”, ma anche di “coraggio per il perdono e la riconciliazione e la giustizia” . È l’augurio che mons. Louis Sako, arcivescovo caldeo della città, fa ai musulmani di Kirkuk. In un messaggio reso pubblico oggi, il prelato chiede ai cristiani di “rispettare i sentimenti dei loro fratelli musulmani”, evitando di mangiare in pubblico e portando abiti modesti. I cristiani temono anche un aumento di attacchi contro la popolazione e contro di loro.
 
Il Ramadan è il mese più sacro nell’islam, dedicato al digiuno e alla preghiera per bruciare il peccato. Quest’anno esso comincia domani. In questo periodo i musulmani non mangiano e non bevono nulla dalle 4 del mattino fino alle 6.30 di sera. In Iraq ciò è molto difficile perché le temperature durante il giorno raggiungono anche i 50°.
 
Un’altra difficoltà è data dall’insicurezza del Paese, che dopo mesi non riesce a creare un nuovo governo, lasciando spazio libero ai gruppi violenti.  Diversi estremisti musulmani usano il mese di Ramadan per attentati e violenze. Negli anni passati proprio durante il mese sacro, soprattutto in Mosul e Baghdad sono avvenuti attentati ed esplosioni contro la popolazione in generale e contro i cristiani.
 
Per questa occasione, mons. Louis Sako, arcivescovo caldeo di Kirkuk, ha diffuso oggi un messaggio:
 
“Alla vigilia del mese sacro del Ramadan, a nome dei cristiani di  Kirkuk, vorrei esprimere ai fratelli musulmani i nostri sinceri auguri in questo mese di digiuno, affinché esso sia un tempo privilegiato di preghiera e conversione, un tempo per crescere  nella virtù. Il Ramadan è un’occasione anche per trovare il coraggio per il perdono e realizzare la riconciliazione e la giustizia, guarire le ferite degli iracheni e ritrovare la pace, la sicurezza e la stabilità in una vita dignitosa.
 
Ci auguriamo che molto presto sia formato un nuovo governo, un governo di unità nazionale capace di assumersi una piena responsabilità, un governo per tutti gli iracheni e non solo per una parte di essi...
 
Vorrei anche chiedere ai cristiani di rispettare i sentimenti dei loro fratelli musulmani, di non mangiare in pubblico e portare abiti modesti, unendosi a loro nella preghiera per pace e la stabilità.
 
Chi segue la giustizia e la misericordia troverà vita e gloria (Proverbi 21:21)
 
Invita tutti sulla via del tuo Signore con saggezza e bella predicazione (Corano, Api, 125)”.
TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
"Tre fontane": una nuova chiesa a Kirkuk, segno di speranza
08/07/2011
Attentato all'arcivescovado caldeo di Kirkuk
11/01/2012
Kirkuk, l’anno prossimo Natale sarà anche festa civile
27/12/2011
Kirkuk, ancora un cristiano rapito
30/07/2010
Natale a Kirkuk, i cristiani messaggeri di pace e speranza
14/12/2009


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”