16/04/2016, 09.42
GIAPPONE
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Nuovo sisma colpisce Kyushu: 18 morti e un migliaio di feriti. Caritas Asia pronta per gli aiuti

All’1.25 della notte un sisma di magnitudo 7,3 e una profondità di 10 km ha interessato l’area già colpita dal terremoto del 14 aprile. I soccorritori alla ricerca di persone intrappolate fra le macerie. Almeno 200mila famiglie senza corrente. Mons. Kikuchi: allo studio un piano di aiuti per le persone colpite. 

Tokyo (AsiaNews) - È di almeno 18 morti il bilancio aggiornato di un potente terremoto che, nella notte, ha colpito il sud-est del Giappone, a un solo giorno di distanza da un precedente sisma che aveva già provocato nove vittime. Sono almeno 20mila i soldati stanziati nell’isola di Kyushu e impegnati nelle operazioni di soccorso alle popolazioni colpite. Secondo quanto riferiscono gli esperti, all’1.25 della notte un terremoto di magnitudo 7,3 ha interessato la regione, con epicentro poco distante la città di Kumamoto - teatro del primo sisma il 14 aprile scorso, nove le vittime - e a una profondità di circa 10 km. 

Mons. Tarcisio Isao Kikuchi, vescovo di Niigata e presidente di Caritas Asia, parla di un altro “potente terremoto” che colpisce l’area di Kumamoto. “Questa volta - spiega il prelato - i danni causati dal sisma hanno interessato un’area di gran lunga maggiore rispetto a quella del 14 aprile”. 

“Secondo le prime informazioni, al momento - prosegue il presidente di Caritas Asia - 15 persone hanno perso la vita [ma il bilancio è già salito a 18] e i feriti sono almeno un migliaio”. 

Questo secondo terremoto, continua mons. Kikuchi, “ha interessato un’area ben più vasta, che comprende la vicina prefettura di Ohita”. Alle due di oggi pomeriggio il vescovo di Fukuoka mons. Miyahara ha indetto una riunione con i vertici della diocesi per discutere “del piano di aiuti per le persone colpite”. Caritas Giappone, conclude il vescovo di Niigata, “è in attesa dei risultati” dell’incontro a Fukuoka “per decidere quali saranno i prossimi passi da compiere”. 

Intanto i soccorritori sono impegnati nella ricerca di eventuali sopravvissuti. Fonti locali parlano di decine di persone intrappolate fra le macerie degli edifici collassati nella notte, a causa del sisma. Almeno 200mila famiglie sono al momento prive di corrente; gli esperti guardano anche con preoccupazione al meteo, nel timore che le forti piogge in arrivo possano provocare nuove frane. 

Tomoyuki Tanaka, funzionario della prefettura di Kumamoto, riferisce che il bilancio delle vittime aumenta col passare delle ore ed è destinato ad aggravarsi. Migliaia di persone hanno trascorso la notte nelle strade e nei parchi, all’aperto, nel timore di nuove scosse. 

Intanto i responsabili del nucleare nipponico hanno assicurato che l’impianto di Sendai non ha subito danni. Una piccola fuoriuscita si è invece registrata al monte Aso, il più grande vulcano attivo del Sol Levante, in conseguenza del sisma. 

Nelle ore successive al terremoto del 14 aprile le autorità hanno subito posto sotto osservazione i due reattori nucleari presenti nell’isola di Kyushu, ma fanno sapere che le strutture non hanno riportato danni. L’attenzione resta alta sulle centrali, nel timore di nuovi incidenti.

Nella memoria di tutti i giapponesi infatti è ancora vivo il ricordo del disastro di Fukushima, l’esplosione della centrale nucleare provocata dal terremoto del 2011, che causò 18mila morti e lo tsunami che travolse la struttura.

Il Giappone è una delle zone sismiche più attive al mondo, con il 20% del totale dei terremoti che si registrano ogni anno sulla terra di magnitudo 6 o maggiore. In media i sismometri registrano attività, anche di lieve entità, ogni cinque minuti. Per questo gli edifici del Paese sono fra quelle costruiti con i migliori criteri antisismici e le autorità hanno realizzato, nel tempo, un efficace sistema di allerta. 

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