03/10/2011, 00.00
SIRIA
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Opposizione quasi unita: nasce il Consiglio nazionale siriano

di JPG
Ieri la dichiarazione programmatica da Istanbul. Ne ha dato notizia anche la televisione siriana. Il Cns rifiuta ogni intervento militare straniero, ma domanda aiuto per “proteggere la popolazione siriana”. Attentati sulle strade e sui treni.
Damasco (AsiaNews) – Si è costituito ad Istanbul il “Consiglio nazionale siriano” (Cns), che raggruppa i principali movimenti dell'opposizione interna ed esterna al regime del presidente Bashar Al-Assad. Finora l'agenzia di stampa statale Sana ha mantenuto il silenzio sul fatto, ma il telegiornale siriano di ieri sera ha sorpreso i telespettatori con un servizio abbastanza lungo, sulla costituzione del Cns. Pur con toni critici, la televisione ha pure mostrato il professor Bourhan Ghalioun, orientalista dell'università "Sorbonne Nouvelle" di Parigi, mentre legge la dichiarazione programmatica del Cns. Il governo turco ha anche offerto al Cns una sede ufficiale a Istanbul. 

Dopo intense trattative iniziate nel mese di agosto, il Cns ha finalmente annunciato l'adesione dei Comitati Locali di Coordinamento (organizzatori delle manifestazioni in tutta la Siria da marzo); del gruppo "Dichiarazione di Damasco" (fondato nel 2005, di tendenza liberale e laica); dei Fratelli Musulmani; del Consiglio supremo della rivoluzione; di organismi tribali e di gruppi curdi ed assiri.

Nella dichiarazione di ieri, il Cns si definisce "l'incarnazione della sovranità del popolo siriano nella sua lotta per la libertà", riafferma il rifiuto di ogni intervento (militare) straniero, ma chiede l'aiuto della comunità internazionale per "proteggere la popolazione siriana" contro "la dittatura e la repressione".

Ad ogni modo, nell'opposizione, soprattutto in quella interna, non c'è ancora unanimità. Infatti, la conferenza stampa di Istanbul è stata ritardata di un'ora perché un centinaio di rappresentanti tribali e di oppositori "della strada" hanno fatto irruzione nell'albergo, sede dell'incontro, protestando perché non si consideravano rappresentati nel Cns. La polizia turca è dovuto intervenire per placare la situazione.

La giornata di ieri ha visto i soliti interventi militari contro manifestanti, morti ed arresti in diversi punti del Paese. Fra gli avvenimenti principali è da annotare la ripresa del controllo da parte dell'esercito della cittadina di Rastan, nella centrale provincia di Homs. Tutto ciò è avvenuto dopo cinque giorni di scontri che hanno fatto numerose vittime. A Rastan si erano raggruppati decine di militari "disertori", che nella notte fra il 30 settembre e il 1° ottobre si sono ritirati in un luogo segreto.

Un altro fatto notevole è che, senza dirlo, i media statali si fanno eco dell'aumento della lotta armata, e dunque della repressione. Nel telegiornale di ieri sono stati segnalati i funerali ufficiali di 25 militari e poliziotti caduti in difesa del regime.

Tra le vittime della lotta, c'è il figlio del Gran mufti della repubblica, sceicco Ahmad Badreddin Hassoun, ucciso insieme ad un professore dell'università di Aleppo, mentre viaggiavano in macchina da Aleppo ad Idleb. Secondo Sana, gli autori sono dei "terroristi". Nella stessa zona, vi è stato un attentato (con esplosivi) contro un treno di merci. Questo è il secondo attentato ferroviario, dopo quello del 23 luglio contro un treno della linea Aleppo-Damasco. Ormai, la gente ha paura di prendere il treno o l’auto per viaggiare tra Damasco ed Aleppo. L’unico mezzo sicuro – essi dicono - è l'aereo.
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