27/12/2011, 00.00
COREA
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Pyongyang apre a due delegazioni sudcoreane: “Un incontro di studio”

di Joseph Yun Li-sun
Il “grande successore” incontra la vedova del presidente Kim Dae-jung e il leader della Hyundai. Una fonte di AsiaNews spiega: “Incontri di studio, vuole capire chi ha davanti”. Attesa per le esequie del dittatore, mentre la stampa del Nord incorona l’erede in maniera ufficiale.
Seoul (AsiaNews) – Mentre si avvicina la data delle esequie ufficiali del dittatore nordcoreano, il “grande successore” Kim Jong-un “sembra voler studiare i propri avversari prima di decidere la propria politica estera. Ecco perché ha ricevuto le due delegazioni della Corea del Sud: vuole capire chi ha davanti e se riuscirà a ottenere aiuti umanitari prima di usare la forza”. Lo dice ad AsiaNews una fonte del governo sudcoreano, che commenta la visita di alcune personalità sudcoreane a Pyongyang.

Fra i membri della due delegazioni ufficiali erano presenti anche il presidente del colosso industriale Hyundai Hyung Jun-eun e l’ex first lady Lee Hee-Ho, vedova dell’ex presidente sudcoreano Kim Dae-jung. “Spero che la nostra visita al Nord aiuterà a migliorare i rapporti fra Nord e Sud”, ha dichiarato la signora Lee all’agenzia Yonhap prima di varcare la frontiera.

Suo marito Kim Dae-jung, presidente a Seoul dal 1998 al 2003 e morto nel 2009, fu protagonista insieme a Kim Jong-il dello storico primo vertice fra le due Coree nel 2000. Anche la Hyundai - il gruppo industriale conglomerato di cui il colosso automobilistico Hyundai Motor è una delle società controllate - è stato protagonista del timido avvio di collaborazione economica fra le due Coree negli scorsi anni. Il suo presidente Hyung ha incontrato più volte lo scomparso “caro leader”.

La visita della vedova Kim, riprende la fonte di AsiaNews, “ha un forte valore simbolico anche per i sudcoreani. Suo marito lanciò la ‘Sunshine policy’, la politica di apertura fra le due Coree per la quale ha vinto anche un Nobel, e ha tracciato una linea di pensiero forte ancora oggi: dialogo prima di tutto. Anche se l’attuale governo, conservatore, non la pensa allo stesso modo”.

Nelf frattempo, la stampa ufficiale della Corea del Nord ha iniziato a fare riferimento a Kim Jong-un come al capo del Partito dei Lavoratori, il partito unico comunista al potere. “Tutte le organizzazioni del partito attraverso il Paese celebrano come un sol uomo l’ideologia e la direzione del grande compagno Kim Jong-un”, si legge sul Redong Sinmun, organo ufficiale del partito, che aggiunge: “Doniamo le nostre vite per proteggere il Comitato centrale diretto dal caro compagno Kim Jong-un”.

Il primo dirigente del Comitato centrale del Partito dei lavoratori è la massima carica nordcoreana. La posizione finora non era stata occupata ufficialmente dall’erede designato ma – come spiega il professor Kim Yang-hyun dell’università Dongguk – “la citazione da parte della stampa di regime indica che il processo di trasferimento dei poteri è in corso”.

Il resto della regione guarda con apprensione a questa transizione e si prepara a tutte le evenienze. A Pechino, oggi, sono iniziati dei colloqui bilaterali fra Cina e Corea del Sud proprio sulla morte di Kim Jong-il e sul futuro del Nord: la Cina sembra intenzionata ad abbandonare l’erede in caso di ricorso alla violenza.
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