02/06/2006, 00.00
IRAN – ONU - USA
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Si parla di incentivi e sanzioni nelle proposte internazionali all'Iran sul nucleare

Non sono noti i contenuti delle proposte elaborate dai cinque membri del Consiglio di sicurezza più la Germania. La Russia esclude l'uso della forza. Colloquio telefonico tra Bush e Hu Jintao.

Vienna (AsiaNews/Agenzie) - Prevede incentivi e possibilità di sanzioni, ma non l'uso della forza e non indica scadenze il "pacchetto" di proposte che i cinque membri del Consiglio di sicurezza più la Germania hanno deciso di presentare all'Iran perché sospenda il suo programma di arricchimento del combustibile nucleare. Il "pacchetto di proposte ampie e sostanziali, come base per colloqui con l'Iran", secondo la definizione del ministro degli esteri britannico Margaret Beckett, è stato elaborato ieri sera a Vienna ed i suoi contenuti non sono stati resi noti, ma l'averlo ottenuto è visto come un successo da parte della diplomazia americana. "Siamo pronti – ha aggiunto la Beckett, unico esponente dei sei Paesi ad aver parlato al termine della riunione - a riprendere i negoziati se l'Iran sospenderà tutte le attività legate all'arricchimento", come richiesto dall'Agenzia atomica internazionale (Aiea). "Abbiamo altresì concordato - ha concluso – che se l'Iran decide di non accettare di entrare in negoziati dovranno essere presi ulteriori passi nel Consiglio di sicurezza".

"Tutti gli accordi conclusi nei colloqui di ieri - secondo quanto dichiarato oggi dal ministro degli esteri russo, Sergei Lavrov, citato dall'agenzia di stampa russa Itar-Tass - escludono in qualsiasi circostanza l'uso della forza militare", mentre la Cina ha fatto sapere di essere contraria anche a generali sanzioni economiche. La stessa Cina, però "accoglie con favore"' la proposta di colloqui rivolta dagli Usa all' Iran ed e' pronta a "fare la propria parte" nei negoziati, come ha detto il leader cinese Hu Jintao in una conversazione telefonica col presidente George W.Bush, riportata oggi dall' agenzia Nuova Cina. "La Cina - ha detto Hu - e' pronta ad essere in contatto con gli Usa e a giocare un ruolo costruttivo nella ripresa in tempi brevi dei negoziati sul problema del nucleare iraniano".

L'accordo raggiunto ieri sera prevede che nel caso Teheran rifiutasse le offerte contenute nel "pacchetto" la questione verrà nuovamente portata davanti al Consiglio di sicurezza dell'Onu, che potrebbe decidere sanzioni, secondo fonti Usa, anche solo economiche.

Secondo Lavrov  non esiste una data limite per una risposta di Teheran, ma egli si aspetta una risposta "nelle prossime settimane". Da meditare attentamente, secondo il tedesco Frank-Walter Steinmeier, perché il "pacchetto" potrebbe essere la sua ultima chance per evitare un braccio di ferro senza sbocchi con l'Onu e l'isolamento completo dal resto della comunità internazionale.

Da parte iraniana, anche se non è arrivata alcuna risposta ufficiale e l'agenzia ufficiale Irna non ha neppure dato notizia dell'incontro di Vienna, essa riporta le affermazioni rese ieri dal Ali Larijani, segretario del Supremo consiglio nazionale di sicurezza sulla garanzia che il suo Paese ha intenzione di usare l'energia nucleare solo per usi civili e che sta "attivamente lavorando" per trovare una soluzione diplomatica alla crisi.

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