22/07/2008, 00.00
FILIPPINE
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Studenti cattolici e non, uniti a difesa della vita

di Santosh Digal
Senza distinzione di fede religiosa i giovani promuovono una “Settimana di preghiera” per sensibilizzare il governo sui problemi del Paese. Le richieste più urgenti: lotta all’aborto e politiche economiche improntate allo sviluppo.

Manila (AsiaNews) – Gli studenti cattolici filippini hanno promosso una settimana di preghiera alla quale parteciperanno ragazzi di altre fedi religiose, in preparazione al discorso che il presidente Arroyo terrà il prossimo 28 luglio sullo “stato della nazione”. L’iniziativa, dal titolo “Settimana di preghiera e azione”, è iniziata il 21 luglio e si concluderà il 26; per l’occasione sono in calendario incontri di preghiera e messe pomeridiane in diverse scuole della diocesi di Manila.

Gli studenti, senza distinzione di ceto o credo religioso, vogliono sensibilizzare i politici sui temi di maggior interesse: l’economia, lo sviluppo, la pace e la difesa della vita. “Vogliamo camminare uniti – sottolinea Biyaya Quizon, presidente del Movimento degli studenti cristiani filippini (Scmp) – per lanciare un forte segnale sulle reali condizioni della nazione, dando voce ai movimenti religiosi che si battono contro la povertà e la crisi che colpisce una larga fetta della popolazione”.

Venerdì scorso oltre 2mila studenti hanno marciato per le vie della capitale, chiedendo al governo di respingere la proposta di legge “pro-aborto” e difendere “il valore supremo della vita fin dal concepimento”, sconfessando le politiche governative orientate “alla pianificazione familiare” che essi definiscono “immorale”.

La portavoce degli studenti cattolici denuncia inoltre la mossa del governo che punta l’attenzione sulle politiche familiari per coprire i veri problemi del Paese, fra cui la crisi economica, la mancanza di cibo per tutti e la proposta di legge che intende eliminare la soprattassa sulla produzione petrolifera a tutto vantaggio delle imprese. La proposta dei giovani è appoggiata dai vescovi filippini, che invitano i fedeli a pregare perché finisca “la crisi economica” e vi sia “cibo sufficiente per tutti”.

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