05/02/2010, 00.00
ARABIA SAUDITA
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Voleva trasmettere in un circolo culturale saudita la conferenza di una donna: denunciato

Il presidente del Al-Khansa Hall parla del progetto “satanico” di mostrare in diretta l’intervento di una studiosa. Il ministro della cultura annuncia un’inchiesta e eventuali provvedimenti. In dfesa dell’accusato la mancata conferenziera e suo marito.
Riyadh (AsiaNews) – Denunciato con l’accusa di voler trasmettere in diretta nella sezione maschile di un circolo culturale la conferenza di una donna. La vicenda, sulla quale ha aperto un’indagine il ministro saudita della cultura e l’informazione, Abdul Aziz Khoja , vede coinvolti il presidente e un membro del Circolo letterario di Al Baha, città sud-occidentale del Regno, sede di una università e di un’accademia.
 
A quanto racconta la Saudi Gazette, il presidente del Circolo, Ahmad Hamid Al-Mass, ha accusato Ali Muhammad Al-Rubai, di una proposta “satanica”: tentare di organizzare la trasmissione in diretta nella parte riservata agli uomini della Al-Khansa Hall della conferenza di Mona Al-Mattrafi, una donna.
 
L’accusato, a favore del quale si sono schierati la conferenziera, suo marito e alcuni soci del circolo, si è difeso affermando di non aver mai avuto l’intenzione di esporre “fascino femminile”, ma il pensiero di una persona culturalmente qualificata. A difesa di Al-Rubai, la Al-Mattrafi ha riferito che la vicenda va vista alla luce di quanto accaduto due settimane fa, quando fu avanzata la proposta di trasmettere il suo intervento. Al-Rubai si espresse a favore, ma il coordinatore delle attività femminili del circolo stabilì che la cosa non era possibile.
 
L’accusatore, ora sembra fare marcia indietro, sostenendo di essere stato mal interpretato e di non avere presentato alcuna denuncia, della quale, però, Al-Rubai afferma di avere copia.
 
Il tutto è bastato, però, per far muovere il ministro, che ha annunciato un’inchiesta, al termine della quale prenderà “eventuali provvedimenti”
 
In Arabia Saudita, la presenza delle donne in televisione, un tempo totalmente bandita, sta aumentando. Ciò ha provocato, nel marzo dell’anno scorso, una dichiarazione sottoscritta da 35 religiosi, per la quale “nessuna donna saudita deve apparire in televisione, per qualsiasi motivo” e “di nessuna i giornali debbono pubblicare le immagini”. La questione, da inquadrare nelle caute riforme volute da Re Abdullah, continua a suscitare opposte reazioni.
 
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