A dirlo sono i dati Centro siriano per la giustizia e la responsabilità, ma i numeri reali sono con ogni probabilità più alti. Secondo le stime di un funzionario, il 20% nasce da "donne ricattate sessualmente o che hanno avuto relazioni extraconiugali". Molti vengono ritrovati davanti agli ospedali o alle moschee, ma l'adozione è vietata nell'Islam.
Prigožin ha abbandonato Bakhmut, ridotta a un cumulo di macerie, rilasciando a raffica interviste che assomigliano molto al riconoscimento della sconfitta, più che alla proclamazione della vittoria. Se l’Ucraina ha un futuro ben delineato di membro della comunità occidentale ed europea, se l’Asia centrale ormai discute tutti i propri affari con la grande potenza di Pechino, Mosca cercherà di non rassegnarsi alla propria insignificanza.
Fidei donum della diocesi di Daejeon, da vent'anni al servizio del piccolissimo gregge cattolico mongolo, è morto oggi improvvisamente all'età di 55 anni. Vicario generale del card. Marengo nella prefettura apostolica, per alcuni anni aveva vissuto nella steppa condividendo la quotidianità dei pastori nomadi. Qualche giorno fa ad AsiaNews aveva raccontato le sfide della sua missione di oggi tra i giovani della capitale.
Chhim Sithar è stata accusata di aver “fomentato il caos sociale” al NagaWorld, il grande albergo-casa da gioco di Phnom Phen. Aveva guidato le manifestazioni per i diritti dei lavoratori e il reintegro di centinaia di dipendenti licenziati. Condannati anche altri otto imputati con pene (sospese) da 12 a 18 mesi di galera. Il governo ha inasprito la repressione del dissenso in vista del voto di luglio.
Come sull'Ucraina, anche in Oceania Delhi cerca di mantenere un delicato equlibrio tra Washington e Pechino. Il primo ministro della Papua Nuova Guinea, James Marape, l'ha definita il "leader del Sud del mondo". Dalla sua parte, l'India può vendere tecnologia a basso costo e sfruttare la presenza della diaspora, ma l'impegno militare (per ora) è lasciato all'Occidente.
Promossa dal sacerdote francese p. Matthieu Dauchez, dal 1998 l'ong è attiva nelle baraccopoli per offrire un futuro a chi è abbandonato e rischia di finire vittima della droga e della violenza. Si stima siano 830mila i minori in questa condizione nelle Filippine. Primo passo: riaprire il dialogo con le loro famiglie.