L'amministrazione locale ha ordinato un’inchiesta su un filmato divenuto virale con presunti elementi soprannaturali durante una performance della danza tradizionale a Batu Pahat. Il capo del governo Onn Hafiz Ghazi ha ribadito il divieto di superstizione e rituali contrari alla legge islamica, invitando autorità religiose e comunità locali a vigilare sulla purezza della fede musulmana.
Ricordati ieri i 68 anni della festa di Merdeka rivendicando uno spirito patriottico che contrasta con una realtà segnata dal malcontento. Monta la protesta contro il premier per l’aumento del costo della vita, il calo di opportunità e le mancate riforme. Esperto ad AsiaNews: "Senza risultati in tempi brevi, la gente tornerà in piazza".
Lo Stato malese applica punizioni discrezionali (takzir), mentre i critici e i gruppi per i diritti umani mettono in guardia dal crescente conservatorismo religioso. Pene di 2 anni o multe fino a 600 euro, in base a una versione della Sharia appena entrata in vigore. Consigliere esecutivo del Terengganu: "Simbolo di ubbidienza tra musulmani".
La marina delle filippine smentisce il filmato circolato in rete, definendolo opera “dell’intelligenza artificiale”. Intanto una nave da guerra dell’arcipelago si unisce alle esercitazioni Asean che iniziano oggi in Malaysia. Una controversia legata a questioni territoriali irrisolte e alla battaglia per la sicurezza combattuta (anche) nel regno dell’informazione.
La Malaysia e il Bangladesh hanno deciso di riprendere l’assunzione di manodopera bengalese, bloccata dopo la scoperta di cartelli criminali che truffavano i migranti. L’intesa prevede pari benefici di sicurezza sociale per i lavoratori stranieri e la possibilità di presentare reclami in bengalese. Restano però preoccupazioni per il persistere di monopoli nel reclutamento e accuse di complicità delle istituzioni nello sfruttamento.
L’obiettivo è di correggere rappresentazioni errate o distorte in materia di sessualità o di sieropositività. La vicenda di un incontro promosso da medici e professionisti in materia e scambiato per “festa gay”, con la polizia che ha compiuto venti arresti. Gruppi pro diritti avvertono: il rischio è di alimentare lo stigma, scoraggiare le cure e mettere in pericolo comunità vulnerabili.