Fra Fadi Azar, francescano di origine giordana, da cinque anni è parroco della città costiera, un tempo feudo degli Assad, racconta al sito Terrasanta il timore di una “ripresa” della guerra civile. Nella sua testimonianza le fasi più drammatiche della rivolta repressa nel sangue, con migliaia di morti. Colloqui fra Turchia e Israele per scongiurare uno scontro armato sul terreno siriano.
Secondo il rapporto di Amnesty International in Iran, Iraq e Arabia Saudita il 91% delle condanne a morte note. Mancano dati per Cina, Corea del Nord e Vietnam per i quali sono segreti di Stato. Teheran e il boom di esecuzioni (anche) per reprimere la protesta. Regimi e governi usano la pena capitale come “arma” da sfruttare col “falso pretesto” di migliorare la sicurezza.
L’annuncio nel fine settimana del presidente al-Sharaa, che conferma l’impegno a costruire “un nuovo Stato”. Dovrebbe restare in carica cinque anni e traghettare il Paese alla scrittura della nuova Costituzione e alle prime elezioni politiche post-Assad. La bocciatura dei curdi che denunciano il mancato (reale) coinvolgimento delle minoranze.
Almeno sette morti in un’area di confine. La fragilità di una frontiera a lungo zona franca per traffici e commerci illeciti. I timori di una escalation con lo Stato ebraico e le manovre Usa per la “normalizzazione”. Nello spirito della dichiarazione di Abu Dhabi, cristiani e musulmani celebrano oggi la festa dell’Annunciazione.
Il Libano ritiene “imperativo” che i rifugiati siriani sul territorio, almeno 1,5 milioni, possano essere rimpatriati. Il cambio di leadership a Damasco modificherebbe anche il loro status. Nell’incontro dei Paesi donatori organizzato dall’Ue il ministro degli Esteri invita a “smettere di gestire la crisi e iniziare a risolverla”, partendo dalle sanzioni che vanno cancellate.
L’adesione condizionata dei due gruppi al potere centrale è un segno importante per la Siria di Ahmed al-Sharaa, pur a fronte di una diffusa fragilità. La bozza di Costituzione pone comunque la Sharia al centro della legislazione. Il canto delle sirene di Israele verso i drusi continua a Soueida. I massacri “nell’area alawita” oscurano il quadro.