Gli accordi commerciali firmati alla Casa Bianca sulle terre rare e altri settori sembrano guardare più agli interessi economici degli Stati Uniti che agli equilibri geopolitici. E lo stesso Cremlino, che in passato aveva manifestato una certa insofferenza per questi contatti, stavolta ha espresso grande accondiscendenza
Con le porte della Russia sempre meno aperte per le esasperazioni nazionalistiche, infermieri, operai e muratori guardano oggi alla Germania grazie agli accordi firmati da Berlino col governo di Taškent. Mentre la popolazione uzbeka si avvia a raggiungere i 40 milioni di abitanti, con una forte carenza di lavoro in patria.
La rapida urbanizzazione ha tra le conseguenze il pullulare di enormi discariche in contesti in cui solo una piccola percentuale di rifiuti viene riciclata. Nel solo Tagikistan ogni anno si accumulano oltre 2 milioni di materiali di scarto, che occupano nell’insieme oltre 300 ettari di territorio.
Al summit di Dušanbe si è sviluppata la discussione sulla direttrice che collegherebbe direttamente la Russia all’India e all'Iran. Mosca non è in grado di offrire all’Asia centrale i grandi investimenti della Cina e dell’Europa, ma cerca di recuperare in termini di infrastrutture per i trasporti e la logistica.
Dal presidete della Fifa a Jennifer Lopez e Andrea Bocelli, si allunga l'elenco di personalità internazionali ospitate con ogni onore a Taškent. L’Uzbekistan cerca anche in questo modo di esercitare una forma di soft power a livello internazionale, associando immancabilmente alle "personalità" i membri della famiglia Mirziyoyev.
Alla sessione per gli 80 anni delle Nazioni Unite tutti i cinque i capi di Stato hanno sottolineato nei loro interventi come questa regione, per secoli lacerata da conflitti di confine, oggi si posiziona come una delle più pacifiche del mondo con la cooperazione economica in crescita. Posizione comune anche sull'Afghanistan per una fine dell'isolamento attraverso un pragmatismo senza riconoscimenti ufficiali per i talebani.