05/09/2004, 00.00
Vaticano - Italia
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A Loreto il papa proclama 3 beati dalle file dell'Azione cattolica

Loreto (AsiaNews) – Un'interminabile processione di pellegrini è giunto nella piana di Montorso  fin dalle prime luci dell'alba per partecipare ad una messa col Papa. Gli organizzatori calcolano circa 200 mila pellegrini. Almeno 20 mila giovani hanno passato la notte dormendo sul prato dove il Papa oggi proclamerà 3 beati appartenenti all'Azione Cattolica (AC).

Nei giorni precedenti a Loreto si è avuto  l'incontro nazionale di questa grande associazione dei laici cattolici italiana . La messa col papa conclude l'incontro-pellegrinaggio dell'AC. Durante la celebrazione il Santo Padre eleverà agli onori degli altari tre giovani dell'Azione cattolica, due laici italiani - Alberto Marvelli e  Pina Suriano - e un prete spagnolo (don Pietro Tarrés) che ha maturato la sua vocazione all'interno dell'Ac spagnola. 

Dei tre futuri beati, il più noto è Alberto Martelli (1918–1946), l'ingegnere della carità, come è stato soprannominato. Nato a Rimini, attivissimo nell'oratorio salesiano della sua città e quindi in diverse associazioni cattoliche: Azione cattolica, San Vincenzo, FUCI (Federazione Universitari Cattolici Italiani). Fin da ragazzino deve portare il peso della responsabilità della famiglia a causa della prematura morte del padre. Dal 1933, all'età di 15 anni, inizia a tenere un diario nel quale è possibile rintracciare la sua tensione continua verso la santità cristiana: "Voglio riuscire. Voglio tentare la via dei santi. Gesù dammi la volontà necessaria". Nelle pagine del diario emerge il semplice ma chiaro progetto di vita spirituale di Alberto: "Alla mattina orazione e, se possibile, un po' di meditazione, una visita giornaliera in chiesa, il più possibile frequentare i sacramenti; recitare ogni giorno il santo rosario, non cercare in nessun modo occasioni di male, alla sera orazioni, meditazione, esame di coscienza; invocare l'aiuto di Gesù in ogni momento". Durante la guerra è in prima fila ad aiutare i bisognosi e gli sfollati. Finito il conflitto diventa assessore nella giunta del Comitato di liberazione di Rimini, concretizzando una passione civile che nasceva da forti motivazioni di fede. Muore a soli 28 anni per un incidente stradale, lasciando un vuoto incolmabile tra i poveri della sua città e quanto ne avevano apprezzato il generoso entusiasmo.

 Di lì a pochi anni (1950) è la data della morte di Pina Suriano, la giovane di Partinico (Palermo) nata nel 1915 e deceduta a soli 35 anni. Da sempre socia di Azione cattolica (la sua prima tessera è datata 1925, a 10 anni), nell'Associazione aveva maturato una speciale vocazione alla preghiera che l'aveva indirizzata alla vita claustrale. Ma l'opposizione della madre e del padre e la salute malferma la trattennero da questo sogno. Pina però nel 1948 decide nel suo cuore di consacrarsi a Dio: dopo un anno, è colta da una malattia incurabile, che la costringe all'infermità con dolori insopportabili. Da quel letto di dolore Pina volle diventare "una pallina di incenso che si distrugge nel fuoco dell'Amore" come scrive nelle sue memorie. Quando muore, la gente di Partinico non ha dubbi: "Una santa è passata tra noi".

Lo stesso anno muore Pietro Terrés, sacerdote spagnolo di Manresa, la stessa città di sant'Ignazio di Loyola. Nato nel 1905, Pietro studia medicina a Barcellona. Incontra il giovane Alberto Bonet Marrugat e con lui fonda la Federazione dei Giovani Cristiani. Nel 1939 entra in seminario e nel 1942 è ordinato sacerdote. È nominato assistente spirituale dell'Azione cattolica femminile di Sartia. Nel 1950, a soli 45 anni, muore per un linfoma. (LF)

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