Arugambay: rave party minacciano la sopravvivenza degli elefanti
L’iconica destinazione balneare e meta privilegiata di surfisti al centro di un’emergenza ambientale. Feste notturne con musica a tutto volume disturbano i banchi, provocano lo spostamento forzato mettendo a rischio la vita dei residenti. Finora vane le denunce alla polizia, spesso connivente con albergatori che ospitano i turisti. Ambientalisti chiedono l’istituzione di aree protette.
Colombo (AsiaNews) - Attivisti e ambientalisti di Arugambay, iconica destinazione balneare dello Sri Lanka e meta privilegiata dai surfisti nella costa sud-est, lanciano l’allarme: per la mancanza di leggi specifiche e la violazione illegale di terreni e aree sensibili, i “rave party” organizzati in aree frequentate da grandi branchi di elefanti, rappresentano una minaccia per la fauna selvatica e l’incontaminato ambiente marino. Ad alimentare l’emergenza contribuiscono anche lo sviluppo selvaggio e non pianificato lungo l’estuario e in gran parte della zona costiera. Locali ed ecologisti lamentano il “fastidio” causato dalle feste clandestine a base di musica a tutto volume, che si svolgono dal tramonto all’alba disturbando la quiete notturna di residenti e visitatori, oltre che degli animali che ne pagano le maggiori conseguenze.
Fonti locali riferiscono che i party si svolgono spesso in zone frequentate da elefanti, con luci intense e musica ad alto volume, che finiscono per disturbare i grandi mammiferi i quali si recano nelle zone adiacenti Arugambay per sfuggire al rumore, mettendo in pericolo la vita dei residenti. Sebbene nella provincia nord-occidentale siano presenti recinzioni per delimitare gli ingressi degli animali, nell’area di Arugambay nello specifico non esistono ancora simili misure di protezione e la popolazione risulta esposta e a rischio attacchi.
La presenza dei pachidermi risulta essere fonte di grande attrazione per i turisti, che si riversano sulla costa orientale per ammirarli. Tuttavia, sotto il profilo ambientale non mancano pericoli e criticità come sottolineato dalle autorità competenti, compresi i funzionari del Dipartimento per la fauna selvatica. L’obiettivo primario oggi è di prestare maggiore attenzione alla salvaguardia delle diverse aree boschive della zona, a partire da quelle che vedono una consistente presenza di branchi di elefanti.
Fra i casi più emblematici vi è quello di Elephant Rock, una formazione rocciosa mozzafiato che da lontano ricorda un elefante e luogo molto frequentato per avvistare gli esemplari, diventata un luogo di festa che disturba l’habitat naturale degli animali. Inoltre, l’estuario viene distrutto perché la gente ha costruito strutture illegali abbattendo le mangrovie, nonostante esistano norme severe in materia di costruzioni non autorizzate.
Tre proprietari di hotel ad Arugambay, Thilina Alwis (43 anni), Sampath Tennakoon (40 anni) e Prabath Ranaweera (36 anni) confermano ad AsiaNews la gravità del problema. “Gestiamo i nostri hotel in questa zona dal 2012. I visitatori locali e stranieri vengono per fare surf e viaggiare durante la stagione. La maggior parte di loro soggiorna nei nostri hotel. A volte, alcuni gruppi hanno organizzato feste con musica soft in alcuni giorni senza disturbare i vicini. Tuttavia, attualmente, ci sono rave party che disturbano i locali, i visitatori e la fauna selvatica, in particolare gli elefanti. Queste feste iniziano alle 20 e durano fino alle 5 del mattino seguente, ogni giorno”.
“I turisti che hanno viaggiato - proseguono gli albergatori di Arugambay - durante il giorno non riescono a dormire. Anche se abbiamo chiesto a chi organizza le feste rave di interromperle, non sembrano ascoltare le nostre richieste. Pure i bambini delle scuole della zona subiscono disagi”. Nei giorni scorsi sono stati presentati reclami alle autorità, comprese le forze di polizia, i funzionari del turismo e i vertici provinciali nella speranza - finora vana - di un loro intervento. “Molti proprietari di hotel - accusano - corrompono le autorità. Per questo motivo, rimangono in silenzio”.
Secondo gli ambientalisti Chrishantha Dissanayaka e Hemanthi Caldera “una delle attrazioni di tendenza ad Arugambay è il Radella Tank e i suoi dintorni, al confine con la foresta di Kumbukkan, dichiarata area protetta nel 2009 dal Dipartimento per la Conservazione delle Foreste”. La zona, proseguono, è “circondata da tre aree selvagge, i parchi nazionali di Lahugala, Kitulana e Pansalgoda. Questi territori sono frequentati dagli elefanti” e, accusano, anche nelle zone adiacenti a questi parchi “si tengono rave party”.
Gli ambientalisti Oshantha Herath e Senarath Marasinghe chiedono che “Wila Oya, Kuruppan Odai e Heda Oya siano aree protette” tali da consentire “il passaggio sicuro degli elefanti e di altri animali selvatici”, mantenendo così “la sopravvivenza a lungo termine” dei branchi nella parte orientale e “mitigando le possibili cause che potrebbero portare al conflitto tra esseri umani ed elefanti”. “L’area di Kumbukkan Oya è anche identificata come un bacino idrografico critico, che garantisce il sostentamento di molte persone, dagli agricoltori ai pescatori e ai coltivatori di ortaggi. I visitatori - concludono gli esperti - dovrebbero visitare queste aree con la massima cautela e rispetto per la fauna selvatica che ha fatto di questa zona il proprio territorio”.