Asean chiede pace, giunta birmana bombarda monastero nel Sagaing: 23 morti
Fra le vittime vi sono anche quattro bambini, diverse le persone ferite. Il raid sferrato dai caccia nelle prime ore di oggi. Nessun commento dal regime. Per l’Asean un voto in Myanmar “non è prioritario”. Il blocco preme perché la giunta “tenga fede ai suoi impegni” in una prospettiva di pace e dialogo.
Yangon (AsiaNews) - È di almeno 23 morti, fra i quali vi sono anche quattro bambini, il bilancio tuttora provvisorio di un massiccio attacco della giunta golpista birmana contro un monastero in un villaggio della regione di Sagaing. Secondo quanto riferisce alla Reuters Hlaing Bwa, capo dell’Amministrazione popolare del distretto di Sagaing, gruppo pro-democrazia che amministra parti della regione centrale, nelle prime ore di oggi i militari hanno centrato l’edificio nel villaggio di Lintalu. Il funzionario, assieme ad un residente della zona, aggiungono che a sferrare “l’attacco aereo” sarebbero stati dei caccia del “Consiglio di amministrazione statale” (Sac), come si definisce il regime militare.
Di contro, non vi sono commenti ufficiali della giunta golpista, con un portavoce che oppone il silenzio stampa alla richiesta di chiarimenti o conferme sull’attacco.
Il monastero “ospitava circa 200 persone sfollate” a causa dei vicini “combattimenti tra l’esercito e le forze pro-democrazia” prosegue nel suo racconto Hlaing Bwa, mentre non vi sono conferme indipendenti sul raid e il numero delle vittime. Anche un portavoce del governo civile “ombra” di unità nazionale (Nug), che segue gli attacchi aerei, non ha risposto immediatamente a una richiesta di commento.
Il monastero sorge in un’area colpita dal devastante terremoto di magnitudo 7,7 del 28 marzo scorso, in seguito al quale il regime militare avrebbe dichiarato un cessate il fuoco temporaneo - in realtà mai rispettato - per fornire aiuti umanitari e per la ricostruzione. Nelle settimane successive, incurante delle devastazioni e della criticità per la popolazione civile, l’esercito ha continuato a lanciare attacchi aerei e di artiglieria sulle aree controllate dai ribelli, comprese quelle già distrutte dal sisma che ha ucciso quasi 3.700 persone.
A maggio il Nug ha accusato la giunta di aver ucciso 17 studenti in un raid che ha colpito una scuola di Depayin, sempre a Sagaing, vicina all’epicentro del terremoto. Phoe Kaine, residente di Lintalu che vive vicino al monastero, ha detto che oltre ai 23 morti accertati, molti altri sono rimasti feriti nell’attacco. “Stiamo evacuando i pazienti che necessitano di cure mediche immediate - ha affermato - come parte dei nostri sforzi di salvataggio e di soccorso”.
Intanto di Myanmar ha parlato anche l’Asean, attraverso il ministro malaysiano degli Esteri, il quale ha affermato che secondo il bocco che riunisce 10 nazioni del Sud-est asiatico il voto nella ex-Birmania “non è prioritario”. Quello che conta per Mohamad Hasan - capo della diplomazia di Kuala Lumpur, nazione che quest’anno guida l’Asean - è che la giunta al potere tenga fede ai suoi impegni in una prospettiva di pace. Attivisti e critici hanno attaccato il progetto dei militari di indire elezioni per quest’anno, considerate solo il tentativo di prolungare il dominio sul Paese in mancanza di una vera opposizione e con la leader democratica di lungo corso Aung San Suu Kyi in carcere.
Il ministro Hasan ha poi aggiunto che per il blocco resta prioritario il rispetto da parte del Myanmar del piano di pace “in cinque punti” che la giunta stessa ha concordato nel 2021, mesi dopo aver rovesciato il governo e imprigionato le massime cariche. Il piano di pace è stato in gran parte un fallimento, col governo militare riluttante a impegnarsi in dialogo con gli avversari che vede come “terroristi”. I partiti politici di opposizione sono stati decimati e ciò che rimane è di fatto estromesso dalla vita politica e impossibilitato a partecipare alle elezioni. Mohamad ha concluso ricordando che l’Asean non può accettare elezioni in Myanmar cui non partecipano tutte le parti in causa, opposizioni comprese.