12/03/2024, 08.50
KAZAKISTAN
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Astana, le battaglie parlamentari del deputato della società civile

di Vladimir Rozanskij

Dopo aver per anni definito la politica "l'impero del male" l'editore Ermurat Bapi - storico antagonista dell'ex presidente Nazarbaev - dal Mažilis ora si batte per il ritorno dei beni trafugati all'estero e partecipa alla stesura della nuova legge sui mass-media. Spiegando: “Bisogna aprire dei varchi e creare dei ponti, avvicinando le alte sfere alle masse”.

Astana (AsiaNews) - Nel dibattito sulle riforme e i cambiamenti del Kazakistan, il più esteso Paese dell’Asia centrale, è intervenuto in questi giorni il deputato Ermurat Bapi, che per molti anni ha diffuso una rivista di opposizione all’eterno regime di Nursultan Nazarbaev, e ancora oggi dal suo seggio al Mažilis cerca di difendere la società civile e l’indipendenza dei mezzi di comunicazione, in un confronto cruciale per il futuro del Paese.

Bapi è entrato in parlamento per la prima volta alle elezioni dello scorso anno, e finora afferma di “stare ancora cercando di abituarmi, visto che ho passato gli ultimi 25 anni con un sistema di vita libero da ogni condizionamento”, mentre appunto faceva l’editore e il protagonista della stampa indipendente. Nel lavoro giornalistico “non ci sono orari, l’importante è che il giornale esca in tempo con tutto quello che serve”, non come le scansioni obbligate del lavoro da deputato.

Finora il risultato più importante di questa legislatura, a suo parere, è l’approvazione della legge sul ritorno dei beni portati all’estero, alla cui elaborazione egli stesso ha partecipato con molta passione. “I nostri progetti e desideri si scontrano con la realtà, dove le possibilità sono molto limitate”, e non sono sufficienti le iniziative personali, “è un organo collettivo con tanti livelli di confronto, bisogna imparare ad agire in modo da arrivare insieme fino alla fine”. Il più carismatico rappresentante dell’opposizione afferma comunque di “non essere particolarmente deluso”, e di essersi convinto fin dagli eventi tragici del gennaio 2022 che “la contrapposizione diretta e radicale non porta a nessun risultato”, e proprio per questo ha deciso di candidarsi alle elezioni.

Bapi ritiene che sia importante “lavorare sulle zone-cuscinetto” tra il potere e la società, perché i movimenti di opposizione non potranno da soli costruire un “nuovo Kazakistan” senza coinvolgere la società intera. “Bisogna aprire dei varchi e creare dei ponti, avvicinando le alte sfere alle masse”, e forse si cominciano a vedere dei risultati: “Abbiamo dimostrato a chi comanda che la società è pronta ai cambiamenti”.

In passato Bapi ha sostenuto il Partito popolare repubblicano del Kazakistan, fondato nel 1998 dall’ex-primo ministro Akežan Kažegeldin, che aveva svolto un ruolo di opposizione molto dura fino allo scioglimento nel 2001, per poi aderire al movimento della “Scelta democratica del Kazakistan”. L’attuale Alga, Kazakistan! non è stato ammesso alle competizioni elettorali, e la scelta moderata attuale deriva dal fatto che “tutte queste iniziative non hanno prodotto alcun cambiamento”.

Ancora nel 2020 Bati sosteneva che “la politica è l’impero del male, dove domina soltanto il cinismo”, dopo essere stato estromesso dall’ennesimo tentativo di “portare in parlamento la voce del popolo kazaco”. Oggi insiste che non bisogna rinunciare ai propri principi, ma cercare di usare le opportunità lasciate ancora disponibili, visto che comunque “il regime al potere controlla ogni cosa”, compresa la possibilità di sostenere la stampa libera. La sua rivista Dat ha accettato di fare richiesta di finanziamento pubblico, e secondo il suo fondatore “dovrebbero farlo tutti i giornali e le riviste, perché l’indipendenza non dipende tanto dai soldi, ma soprattutto da quello che scrivi”.

Il deputato fa parte del gruppo di lavoro parlamentare per una nuova legge “Sui mass-media”, il cui progetto prevede anche la chiusura extragiudiziaria dei mezzi d’informazione “in caso di minaccia alla sicurezza nazionale”. Bati commenta che “la discussione sarà ancora lunga”, e comunque la sicurezza nazionale “è definita dalle leggi e affidata agli organi competenti”, non può essere dipendente dall’arbitrio di una o più persone. Lo stesso deputato-giornalista è stato chiamato numerose volte a rispondere dei suoi scritti a livello civile e amministrativo, ma “mai per reati penali, bisogna sapere esprimersi nel contesto in cui si vive”. Egli confida che la nuova legge “non sarà repressiva”, e che ci siano possibilità autentiche per costruire davvero il nuovo Kazakistan.

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