Astana: la mostra sulla Sindone rilancia il dialogo interreligioso
L’apertura a inizio agosto con la benedizione del patriarca di Mosca Kirill. La mostra allestita insieme al Sovrano Ordine di Malta e alla fondazione di beneficenza Kirche im Not. Ministra Balaeva: “Testimonianza della storia della crescita spirituale dell’umanità intera”. Una reliquia unica che attira l’interesse dai tempi antichi.
Mosca (AsiaNews) - All’inizio di agosto è stata aperta ad Astana, con la benedizione del patriarca di Mosca Kirill (Gundjaev) una mostra internazionale “spirituale e formativa” sulla Sacra Sindone di Torino, in preparazione all’VIII congresso dei leader mondiali delle religioni tradizionali, che da anni si tiene nella capitale del Kazakistan. La mostra è stata allestita per iniziativa della metropolia della Chiesa ortodossa russa nel Paese centrasiatico, insieme al Sovrano Ordine di Malta e alla fondazione di beneficenza Kirche im Not.
Le riproduzioni della Sindone e gli altri elementi sono stati disposti nel Dvorets Mira, il Palazzo della Pace/Mondo al centro della città, con la supervisione del metropolita di Astana e di tutto il Kazakistan, Aleksandr (Mogilev), coadiuvato dagli altri ecclesiastici insieme ai professori e agli studenti del seminario teologico ortodosso di Almaty. All’inaugurazione erano presenti anche la ministra kazaca della cultura Aida Balaeva e molte autorità civili, compreso il presidente del Centro internazionale per il dialogo interconfessionale e interreligioso, Marat Kaližanov, insieme al nunzio apostolico in Kazakistan, l’arcivescovo George Panamthundil, con altri diplomatici di vari Paesi, la presidente di Kirche im Not Regina Lynch, l’archeologa e principessa Sofia di Löwenstein-Wertheim-Rosenberg, grande esperta di storia delle ricerche sulla Sindone e molti alti rappresentanti della Chiesa cattolica e del mondo della cultura del Kazakistan.
La ministra Balaeva ha osservato che le riproduzioni offerte all’attenzione degli abitanti e degli ospiti di Astana sono “una testimonianza della storia della crescita spirituale dell’umanità intera”, nello spirito del congresso interreligioso che attesta della dedizione del Kazakistan “agli ideali della pace, della concordia e dell’umanesimo”, ricordando le parole del presidente Kasym-Žomart Tokaev, che in un suo messaggio ha indicato la “funzione educativa della religione in tutti i tempi, e le Sacre Scritture sono dense di ideali di grande umanità, di compassione e misericordia”, ricordando anche la sezione della mostra sui “Libri Sacri” con 50 esemplari di manoscritti di varie epoche che si riferiscono a diverse religioni. Balaeva sottolinea quanto la mostra sia “un evento grandioso nella nostra epoca attuale attraversata da tanti drammi, per poter rigenerare gli orientamenti morali e i valori che arricchiscono l’anima dell’uomo”.
Il metropolita Aleksandr si è rallegrato per la partecipazione comune dei rappresentanti di varie confessioni e di vari Paesi all’allestimento della mostra su “quello che viene chiamato il quinto Vangelo, una reliquia unica che attira l’interesse dai tempi antichi sia della comunità scientifica, sia dei tantissimi pellegrini, stimolando alla lettura delle Scritture e allo studio della storia biblica”. Il nunzio Panamthundil ha osservato “quanto sia opportuno che questa mostra si svolga in Kazakistan, un Paese noto per la sua capacità di sviluppare il dialogo interreligioso, il rispetto reciproco e la costruzione della pace”. Il vescovo cattolico di Astana, Tomasz Peta, ha confermato che “da noi esiste davvero la libertà religiosa, con una collaborazione fruttuosa tra i rappresentanti delle diverse visioni religiose del mondo, che contribuiscono a rendere sempre più profonda la coscienza spirituale del nostro popolo”.
La mostra rimarrà aperta fino al 25 settembre, quando si concluderà il congresso interreligioso, offrendo una copia in dimensioni reali della Sacra Sindone, 27 pannelli informativi, artefatti e oggetti storici, materiali video e brochure illustrative dedicate al fenomeno del lenzuolo con il volto di Gesù e delle tante analisi e ricerche su di esso, che ancora oggi suscitano discussioni, critiche e approfondimenti anche sulla stampa non specializzata. Gli esperti della mostra hanno realizzato anche delle copie della corona di spine e dei chiodi della Santa Croce, corrispondenti agli usi del primo secolo cristiano.