07/10/2006, 00.00
corea del sud - onu
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Ban Ki-moon, un diplomatico a capo dell'Onu

di Pino Cazzaniga

Tutti positivi i giudizi su di lui. Per molti questo è il segno della maturità per la Corea del sud, entrata nell'Onu nel 1991.

Seoul (AsiaNews) – "Gentile nel parlare, facile al sorriso, può sembrare non carismatico, ma è interiormente forte": così il Korean Herald ha presentato la figura di Ban Ki-moon, il ministro degli esteri della Corea del sud, che il 2 ottobre scorso è stato virtualmente eletto segretario generale dell'Onu, quale successore di Kofi Annan.

I membri del Consiglio di sicurezza hanno espresso a maggioranza assoluta (14 contro 1) parere favorevole alla sua candidatura. Anche se si è trattato solamente di una votazione-sondaggio, data la chiarezza dell'indicazione il Consiglio ha deciso di procedere alla votazione formale il 9 ottobre. La conferma è data per certa. "Dal voto di quest'oggi risulta chiaro che il ministro Ban Ki-moon è il candidato che il Consiglio di sicurezza raccomanderà all'Assemblea generale", ha detto ai giornalisti Wang Guanya, ambasciatore della Cina alle Nazioni Unite. Ban aveva presentato la sua candidatura in febbraio ma allora pochi analisti prevedevano un successo. Nazioni di calibro come Giappone e India non lo hanno mai appoggiato. Con lui si erano offerte altri sei personalità, tutte asiatiche. Tuttavia nelle elezioni sondaggio, iniziate a luglio, Ban ha sempre ottenuto la maggioranza.

La votazione del 2 ottobre scorso è risolutiva perchè i "cinque grandi", membri permanenti con diritto di veto (Cina, Francia, Inghilterra, Russia e Stati Uniti) hanno tutti votato a suo favore. Con malcelata soddisfazione, gli impiegati del ministero degli esteri a Seoul hanno detto: "Ban Ki-moon ha ormai voltato l'angolo e ha fatto un passo da gigante verso la meta".

"Siamo molto contenti del risultato" ha detto John Bolton, rappresentante degli Stati Uniti all'ONU. Ironicamente a comunicare a Ban il risultato favorevole della votazione è stato il rappresentante del Giappone all'ONU, Kenzo Oshima, presidente di turno al Consiglio di sicurezza. Il ministro degli esteri giapponese Taso Aso si è affrettato a riconoscere che "Ban Ki-moon come segretario dell'ONU sarà un buon leader"

In astratto un ostacolo potrebbe forse venire dall'India. Essa ha espresso il desiderio che all'Assemblea generale non venga presentato un solo candidato, cosa che l'attuale regolamento non consente. Ma Shashi Tharoor, il candidato indiano, risultato secondo nell'ultimo sondaggio d'opinione del Consiglio di sicurezza, ha ritirato la candidatura. "È chiaro, ha detto Tharoor, che Ban sarà il nostro prossimo segretario. Gli auguro ogni successo in questo compito e lo sostengo fortemente".

Ban Ki-moon, conosciuto l'esito della votazione, non ha nascosto la sua soddisfazione: "Accetto volentieri il risultato della votazione e nello stesso tempo provo un senso di immensa responsabilità".

Conosciuta la personalità del ministro degli esteri sud-coreano, ora molti analisti sono del parere che il Consiglio di sicurezza non poteva indicare una persona migliore a succedere a Kofi Annan.

Ban ki-moon è nato nel 1944 in una famiglia contadina nella Corea del sud, è sposato con tre figli. Ban non è un politico, ma un diplomatico per vocazione e carriera. Si è laureato a pieni voti nella prestigiosa università di Seoul e in quella di Harvard (USA). Entrato nel ministero degli esteri nel 1970 ne ha salito tutti i gradini fino ad essere nominato ministro degli esteri nel 2004. Parla speditamente inglese e francese, conosce il giapponese e un poco anche il tedesco.

Il Korean Herald ha scritto: "La sua carriera, le sue esperienze, compresa la familiarità con l'ambiente dell'ONU e la conoscenza diretta di molte nazioni-membri lo rendono idoneo a quasi tutte le esigenze del nuovo posto. Gentile nel parlare, facile al sorriso, può sembrare non carismatico, ma è interiormente forte"

Per il Korean Times l'elezione virtuale di Ban "è uno dei più grandi eventi nella storia delle diplomazia coreana. Questa promuoverà drasticamente lo stato e l'immagine di questa nazione a livello globale". L'orgoglio e la letizia sono giustificati. Il professor Denis Smith, della New York University, ha detto: "L'emergere di questa canditatura è un fatto veramente notevole dato che l'ammissione della Corea del sud alle Nazioni Unite è relativamente recente (1991). È un omaggio alla rapida ascesa a livello mondiale sia della nazione che del candidato".

Gli analisti coreani mettono però in guardia il paese da esaltazioni narcisiste. "Ban e la Corea (del sud) - scrive l'editorialista del Korean Times - dovrebbero usare quest'occasione per offrire maggior contributo alla pace e prosperità globale" e aggiunge: "La Corea (del sud) è una grande beneficiaria dell'ONU che l'ha creata e difesa. Seoul, avendo realizzato in breve tempo tre importanti obiettivi: pace, sviluppo e democrazia, è stata una figlia modello. Ma è ora di ripagare i nostri debiti verso il mondo"

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