24/03/2021, 11.48
MYANMAR
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Card. Bo: Giovani, non prendete la strada della violenza!

di Card. Charles Maung Bo

Una lettera dell’arcivescovo di Yangon al movimento democratico perché non scelga la guerra civile come strada per la giustizia contro il colpo di Stato e le uccisioni continue di giovani e manifestanti. “La violenza porta più grande violenza”.

Yangon (AsiaNews) – Il card. Charles Maung Bo, arcivescovo di Yangon ha diffuso oggi una lettera in cui chiede al movimento pro-democrazia, sorto dopo il colpo di Stato militare, di non “discendere sulla strada della lotta violenta”. A causa delle morti di ogni giorno causate dalla violenza e dal disprezzo delle forze militari – che colpiscono soprattutto giovani con proiettili che mirano al capo – vi sono spinte sempre più forti a prendere le armi e iniziare una guerra civile. Il porporato, mentre condanna “senza riserve tutti gli atti di violenza contro civili disarmati” ad opera della giunta, chiede al popolo di rimanere “fondato sui valori della democrazia, non-violenza, uguaglianza e solidarietà” e cercando “di portare la giustizia per tutti”, come è avvenuto finora. Solo in questo modo si manterrà la stima della comunità internazionale, e l’ammirazione conquistata in questi due mesi.

Il card. Bo era già intervenuto sulla situazione durante una giornata di preghiera per il Myanmar e nei primi giorni del colpo di Stato.

Secondo l’Associazione per l’assistenza ai prigionieri politici, fino ad oggi le forze armate della giunta hanno ucciso almeno 275 persone, fra cui molti adolescenti.

 

 

Arcidiocesi di Yangon, 24 marzo 2021

 

A tutti i cittadini del Myanmar,

 

                                                        vorrei estendere i miei saluti e benedizioni a tutti i giovani e ai cittadini del Paese. Ho grande ammirazione e apprezzamento per il vostro storico contributo ed il sacrificio per un bene più grande della nostra nazione e il nostro popolo.

Il vostro è un movimento nazionale, fondato sui valori della democrazia, non-violenza, uguaglianza e solidarietà, e cerca di portare la giustizia per tutti. Il vostro movimento ha guadagnato l’ammirazione del mondo per la sua spontaneità, creatività, ordine, capacità di organizzazione massiccia e approccio non violento.

Come per tutti i movimenti storici, anche voi siete di fronte a molte grandi sfide:

  • Da una parte, state dando il vostro meglio per sopravvivere in circostanze difficilissime: violenza brutale contro il popolo che rende sempre più impossibile i raduni pacifici; paura, depressione, ansia sul futuro delle azioni; ricerca di posti sicuri e vita con angosce esistenziali.
  • Col cuore spezzato e frustrato per la violenza che dovete fronteggiare e per il crescente numero dei morti, vi domandate se la migliore risposta alla repressione quotidiana e alla brutalità che incontrate non sia la lotta armata.

Comprendo il vostro dolore, l’ira e il trauma. Ma vorrei mettervi in guardia dal discendere sulla strada della lotta violenta e lancio un appello perché rimaniate determinati e disciplinati nella non violenza. Il vostro movimento così impressionante ha guadagnato l’attenzione mondiale, la solidarietà, l’ammirazione e il sostegno proprio perché finora esso ha una natura non violenta.

La lotta in Myanmar è già stata fin troppo lunga e sanguinosa. Non vi sono soluzioni facili. L’odio non può essere cancellato dall’odio ma solo dall’amore; il buio non può essere sconfitto dal buio, ma solo dalla luce.

Tutte le tradizioni di fede aderiscono alla non violenza perché ogni violenza è intrinsecamente male. La violenza porta più grande violenza. Condanno senza riserve tutti gli atti di violenza contro civili disarmati. All’inizio, il sentiero della lotta violenta ecciterà una parte della popolazione, ma a lungo termine esso alienerà la maggioranza, perdendo ogni sostegno e buona volontà non solo qui in patria, ma anche nella comunità internazionale.

Ancora una volta vi chiedo di essere pacifici e strategici nell’evitare ogni scontro e perdita della vita. Continuo a sostenere e rimango pronto per ogni intervento non violento e per ogni sforzo pacifico. Sono pronto ad impegnarmi a tutti i livelli per ridurre la violenza nelle strade e per proteggere le vite.

Che Dio benedica ognuno di voi.

 

+ Card. Charles Bo

Arcivescovo di Yangon

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