14/04/2009, 00.00
NEPAL
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Crisi alimentare in Nepal. Due milioni di persone senza cibo

di Kalpit Parajuli
La siccità invernale e lo straripamento del fiume Koshi nell’agosto scorso hanno messo in ginocchio il settore agricolo. Nel Paese esplode il malcontento. Il governo reprime con la forza le manifestazioni, ma non dispone di un piano efficace per affrontare la crisi.
Kathmandu (AsiaNews) – Il Nepal rischia una grave crisi alimentare. La scarsità dei raccolti nel Terai, regione pianeggiante a sud del Paese, ha causato una mancanza di cibo in 41 distretti sui 75 del totale. Esperti delle Nazioni Unite avvertono che la situazione è destinata a peggiorare: i nepalesi accusano il governo di non aver affrontato in modo serio il problema e chiedono garanzie per il futuro; da Kathmandu non vi sono però proposte concrete per fronteggiare la crisi.
 
I distretti del Terai, fertile pianura fluviale lungo il confine meridionale del Nepal, sono la principale risorsa di cibo per il Paese, oltre a fornire generi alimentari per il mercato delle esportazioni verso l’India, il Bangladesh e altre nazioni dell’area. Per la prima volta nella storia, la produzione locale non è in grado di far fronte ai fabbisogni del Paese.
 
Lo straripamento del fiume Koshi nell’agosto scorso ha causato decine di migliaia di sfollati e compromesso gran parte della produzione agricola. “A questo, si aggiunge un deficit nella produzione in altri distretti del Terai – riferisce il portavoce del Ministero nepalese dell’agricoltura – i quali affronteranno una scarsità nei generi alimentari nel futuro prossimo”. Secondo il ministero, la crisi nei raccolti è dovuta all’aumento della popolazione e alla diminuzione della produttività dei terreni “per il basso utilizzo di fertilizzanti organici”.
 
La Nepal Food Corporation (Nfc) ha predisposto una distribuzione di cibo in 30 distretti collinari, i più colpiti dalla crisi. Beni Bahadur Karki, general manager di Nfc, sottolinea che “il governo ha stanziato un budget che copre solo la metà delle richieste” e aggiunge che sono necessarie “almeno 10 tonnellate di cibo” prima che inizi la stagione dei monsoni. “Abbiamo già inoltrato la richiesta al governo – puntualizza – ma al momento non vi sono segnali positivi”.
 
Gli esperti Onu del Programma alimentare mondiale avvertono che la siccità invernale potrebbe causare una perdita fra il 30 e il 70% nei raccolti. Le scorte alimentari sono inferiori del 20% rispetto al 2008 e due milioni di nepalesi (su 23 milioni in totale) rischiano di restare senza cibo.
 
La mancanza di generi alimentari, avverte l’agenzia delle Nazioni Unite, potrebbe causare rivolte nel Paese e i primi segnali di malcontento sono già evidenti: domenica scorsa una protesta contro il governo, sedata con la forza dalla polizia, ha causato il ferimento di 40 persone, tre delle quali in modo grave.
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