20/08/2025, 11.09
ISRAELE - PALESTINA
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Decine di rabbini ortodossi contro le violenze dei coloni e la crisi umanitaria a Gaza

Ottanta esponenti della corrente "modern orthodox", guidati dal rabbino Yosef Blau, hanno lanciato un appello che richiama “chiarezza morale” e “responsabilità” a partire dai valori della tradizione ebraica. Pur condannando Hamas, invocano una “risposta” al dramma della Striscia e criticano le "proposte inquietanti" di Smotrich e Ben Gvir: "È nostro dovere denunciare le azioni del governo quando contraddicono la Torah". Patriarcato latino: ordini di evacuazione nei quartieri vicini alla parrocchia di Gaza. 

Gerusalemme (AsiaNews) - Un richiamo alla “chiarezza morale”, alla “responsabilità” e una “risposta” del fronte ebraico ortodosso, che fa riferimento alle voci mainstream della società israeliana e distante da ong e rabbini attivisti da sempre critici verso le politiche del governo. È quello lanciato ieri da 80 rabbini vicini al mondo conservatore e ortodosso, che pur sottolineando la condanna di Hamas e senza criticare la guerra nella Striscia, invocano una “risposta” di fronte alla “crisi umanitaria” nella Striscia. A questo si aggiunge la critica aperta - anche questo un elemento di novità - alle violenze “dei coloni estremisti” in Cisgiordania, che hanno causato “l’uccisione di civili” e costretto alla fuga “gli abitanti dei villaggi palestinesi”, destabilizzando “ulteriormente la regione” mediorientale. 

Fra quanti hanno promosso e sottoscritto l’appello vi sono il rabbino Yosef Blau, esponente di primo piano del seminario teologico Rabbi Isaac Elchanan dell’università Yeshiva, a New York (Stati Uniti) da poco in pensione e trasferitosi in Israele. “Il mio sostegno a Israele e al sionismo deriva dal mio impegno nei confronti dell’ebraismo” sottolinea il leader religioso ebraico, aggiungendo che “una lealtà acritica è in contraddizione con l’introspezione” che è “fondamentale per l’ebraismo”.“Quando la religione - avverte - viene utilizzata per giustificare il culto del potere, distorce la moralità di base”. Tra gli altri firmatari figurano il capo della Yeshivat Maale Gilboa, in Israele; i rabbini capo di Polonia, Danimarca e Norvegia, oltre all’ex rabbino capo d’Irlanda David Rosen - voce ebraica molto significativa nell'ambito del dialogo interreligioso - unitamente a rabbini anziani di importanti congregazioni ortodosse di Los Angeles e Washington.

I firmatari provengono in gran parte dal fronte liberal della corrente modern orthodox, tradizionalmente su posizioni moderate. I rabbini ortodossi lamentano anche l’ascesa di voci estremiste in Israele, l’indurimento dei sentimenti verso i palestinesi e l’esplosione della violenza dei coloni in Cisgiordania, pur utilizzando il nome ebraico a rimarcare il legame con la terra contesa. Intanto il governo israeliano sta studiando la risposta (favorevole) di Hamas alla proposta di cessate il fuoco di 60 giorni e rilascio di metà degli ostaggi ancora detenuti nella Striscia, anche se una fonte ha ribadito che tutti i prigionieri israeliani devono essere liberati per la fine della guerra. Gli sforzi per sospendere i combattimenti hanno guadagnato nuovo slancio la scorsa settimana dopo che lo Stato ebraico ha annunciato piani per una nuova offensiva per prendere il controllo della città di Gaza nel cuore dell’enclave palestinese.

Infine, in una nota il patriarcato latino di Gerusalemme afferma di guardare con attenzione alla “situazione in rapida evoluzione a Gaza”, in particolare alla luce delle notizie di una “imminente invasione” dell’esercito israeliano. “I rapporti ricevuti dalla nostra parrocchia della Sacra Famiglia - prosegue la nota a firma del portavoce - indicano che diversi quartieri nelle vicinanze del complesso hanno ricevuto ordini di evacuazione. La nostra gente sul campo testimonia che il suono e l’impatto dei bombardamenti si stanno avvicinando pericolosamente al complesso parrocchiale stesso. Il card. [Pierbattista] Pizzaballa e l’intero patriarcato - conclude - continueranno a seguire le questioni sul campo e informeranno di eventuali sviluppi. Siamo al fianco dei nostri fratelli a Gaza e preghiamo per una fine immediata di questa guerra”.
Di seguito, il testo integrale della dichiarazione e la lista dei firmatari:

Un appello alla chiarezza morale, alla responsabilità e a una risposta ebraica ortodossa di fronte alla crisi umanitaria di Gaza.

La crisi umanitaria che si sta consumando a Gaza è una delle più gravi della storia recente. Sebbene sia iniziata con il terribile attacco terroristico di Hamas contro Israele il 7 ottobre 2023 - un atto brutale, che ha giustamente richiesto una forte risposta militare e la richiesta di rilascio degli ostaggi - ciò non esime il governo israeliano dall’assumersi la propria parte di responsabilità per le profonde sofferenze della popolazione civile di Gaza.

Le azioni di Hamas hanno ripetutamente dimostrato un cinico disprezzo per la vita delle persone che sostiene di rappresentare, utilizzando i civili come scudi umani e rifiutando le proposte di cessate il fuoco. Tuttavia, la prolungata campagna militare di Israele, che ormai si avvicina ai due anni, ha devastato Gaza. Il bilancio delle vittime è in aumento con perdite di vite umane molto significative, e la limitazione degli aiuti umanitari da parte di Israele, che a volte ha completamente bloccato l’ingresso di cibo e forniture mediche, ha fatto sorgere lo spettro di una prossima carestia. Affermiamo che i peccati e i crimini di Hamas non esonerano il governo di Israele dal suo obbligo di compiere tutti gli sforzi necessari per prevenire la fame di massa.

Vi sono stati mesi in cui Israele ha bloccato i convogli umanitari, partendo dal presupposto errato che aumentare le sofferenze avrebbe portato alla resa di Hamas. Il risultato è stato invece un aggravarsi della disperazione. La giustificata rabbia nei confronti di Hamas è stata pericolosamente amplificata da alcuni estremisti fino a trasformarsi in un sospetto generalizzato nei confronti dell’intera popolazione di Gaza, compresi i bambini, bollati come futuri terroristi. Nel frattempo, a Yehuda e Shomron (Giudea e Samaria, il nome ebraico della Cisgiordania ndr) la violenza dei coloni estremisti ha provocato l’uccisione di civili e costretto gli abitanti dei villaggi palestinesi ad abbandonare le loro case, destabilizzando ulteriormente la regione.

In mezzo a questa devastazione, l’assenza di una chiara visione postbellica da parte del primo ministro [Benjamin] Netanyahu ha permesso alle voci più estreme del governo israeliano, compresi i ministri della comunità sionista religiosa, di riempire il vuoto con proposte inquietanti.

Fra queste vi sono anche l’esilio “volontario” forzato dei palestinesi da Gaza e il sacrificio degli ostaggi israeliani rimasti, nel perseguimento di una sfuggente “vittoria totale”.

Questo momento richiede una voce diversa, fondata sui nostri valori ebraici più profondi e informata dalla nostra traumatica storia di vittime di persecuzioni. 

Gli ebrei ortodossi, fra i più devoti sostenitori di Israele, hanno una responsabilità morale unica. Dobbiamo affermare che la visione ebraica di giustizia e compassione si estende a tutti gli esseri umani. La nostra tradizione insegna che ogni persona è creata b’tzelem Elokim, a immagine divina. Siamo i discendenti spirituali di Abramo, scelti per seguire il cammino di Hashem, “per praticare la rettitudine e la giustizia” (Genesi 18,19). Permettere che un intero popolo muoia di fame è in netto contrasto con questo insegnamento.

Mentre riflettiamo su Tisha B’Av, le parole dei nostri profeti risuonano con rinnovata urgenza. L’Haftarah di Shabbat Chazon ci ricorda: “Sion sarà redenta attraverso la giustizia, e coloro che torneranno a lei attraverso la rettitudine” (Isaia 1,27). E nel mattino di Tisha B’Av, la voce del profeta Geremia riecheggia nelle nostre preghiere: “I saggi non si facciano gloria della loro saggezza... ma di questo: che mi comprendono e mi conoscono, che io sono il Signore che pratica la bontà, la giustizia e la rettitudine sulla terra, perché in queste cose mi compiaccio” (Geremia 9,23).

Queste non sono solo frasi poetiche. Sono i fondamenti del nostro obbligo etico: esigere politiche che difendano la dignità umana, fornire aiuti umanitari ovunque sia possibile e denunciare apertamente quando le azioni del nostro governo contraddicono i precetti morali della Torah, per quanto doloroso possa essere accettarlo.

Il futuro di Israele dipende non solo dalla sua forza militare, ma anche dalla sua chiarezza morale. Facciamo sentire la nostra voce a favore della giustizia, della rettitudine e della pace per tutti i popoli, anche e soprattutto nei momenti più difficili.

Elenco dei firmatari:

Rabbi Yosef Blau

Rabbi David Bigman

Chief Rabbi Michael Schudrich

Chief Rabbi Michael Melchior 

Chief Rabbi Jair Melchior

Rabbi Joav Melchior

Chief Rabbi David Rosen (former CR)

Rabbi Dr. Shmuly Yanklowitz

Rabbi Dr. Yitz Greenberg

Rabbi Hyim Shafner

Rabbi Daniel Landes 

Rabbi Herzl Hefter

Rabbi Shua Mermelstein 

Rabbi Yoni Zolty

Rabbanit Mindy Schwartz Zolty

Rabbi Frederick L Klein 

Rabbi Yosef Kanefsky

Rabbi Michael Whitman

Rabbi Dr. Jeremiah Unterman

Rabbi Barry Dolinger

Rabbi David Silber

Rabbi Yonatan Neril

Rabbi Ysoscher Katz

Rabbi Isaac Landes

Rabbi David Polsky 

Rabbi Baruch Plotkin 

Rabbi Mikey Stein

Rabbi Elliot Kaplowitz

Rabbi Ariel Goldberg

Rabbi Ben Birkeland 

Rabbi Ralph Genende

Rabbi David Glicksman 

Rabbi Dr. Donniel Hartman

Rabbi Dr. Martin Lockshin 

Rabbi Dr. Pinchas Giller

Rabbi Avidan Freedman

Rabbi Daniel Raphael Silverstein

Rabbi Dr. Shalom Schlagman

Rabbi Dr. Daniel Ross Goodman

Rabbi Aaron Levy

Rabbi Chaim Seidler-Feller

Rabbi Dr. Mel Gottlieb

Rabbi Dr. Joshua Feigelson 

Rabbi Jonah Winer 

Rabbi Dr. Michael Chernick

Rabbi Dr. Eugene Korn

Rabbi Hanan Schlesinger 

Rabbi Elhanan Miller 

Rabbi Joel Hecker 

Rabbi Michael Gordan

R. Sofia Freudenstein

Rabbi David Levin-Kruss

Rabbanit Myriam Ackermann-Sommer

Rabba Ramie Smith

R. Shayna Abramson

Rabbi Zachary Truboff

Rabbi David A. Schwartz

Rabbi David Jaffe

Rabbi Steve Greenberg

Rabbi Gabriel Kretzmer Seed

Rabbanit Rachel Keren

Rabbi Benyamin Vineburg

Rabba Dr. Lindsey Taylor-Guthartz

Rabbanit Leah Sarna

Rabbi Dr. Wendy Zierler

Rabbanit Sarah Segal-Katz

Rabbi Shimon Brand

Rabba Melissa Scholten-Gutierrez

R. Emily Goldberg Winer

R. Dr. Erin Leib Smokler

Rabba Adina Roth

R. Dr. Meesh Hammer-Kossoy 

Rabbi Drew Kaplan 

Rabbi Dina Najman

Rabbi Emile Ackermann 

Rabbi Daniel Geretz

Rabbanit Sarah Segal-Katz

Rabbanit Tali Schaum Broder 

Rabbi Max Davis

Rabbi Tyson Herberger

Rabba Aliza Libman Baronofsky 

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