17/06/2006, 00.00
VIETNAM
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Diocesi vietnamita organizza attività sociali e pastorali per combattere le malattie sociali

di Thanh Thao

Le associazioni della diocesi di Ba Ria Vung Tau organizzano attività per tenere i giovani lontani da consumismo e materialismo. Molti ragazzi sono disoccupati, e per vincere la noia bevono, si drogano o giocano d'azzardo.

Ho Chi Minh City (AsiaNews) – "Nel nostro Paese i giovani hanno bisogno di spiritualità", spiega il parroco della comunità di Binh Gia, della diocesi di Ba Ria Vung Tau, parte sud est del Vietnam, una delle zone più importanti del Paese dal punto di vista economico. La sua parrocchia, con 10.037 persone distribuite su una superficie di 17, 91 Km2, è la seconda per densità di popolazione di tutta la diocesi.

Nella diocesi, attraverso associazioni come "Figli di Gesù" o "Maria madre", i giovani possono operarsi per aiutare il prossimo e, grazie alla preghiera e all'attività pastorale, mantengono la loro fede lontana dalle trappole del consumismo e del materialismo.

Molti giovani però rimangono schiacciati dai problemi sociali: "Non ho ancora un lavoro – dichiara un ragazzo ad AsiaNews – e stare a casa mi annoia. Quindi per ammazzare il tempo e dimenticare i problemi vado a bere birra con i miei amici". "Questi ragazzi – spiega ad AsiaNews un catechista – non hanno un lavoro, un reddito, nessun incoraggiamento dalla vita. Molti di loro sono poveri, con poca istruzione e poche possibilità di riuscire nella vita. Con facilità rimangono vittime di droga e gioco d'azzardo, ad esempio nella lotta fra galli. Noi cerchiamo di prenderci cura di loro e di trovargli una occupazione positiva per il loro tempo libero, ad esempio organizziamo servizi pastorali e attività sociali".

 "Nel passato nella mia parrocchia si respirava un'atmosfera di pace – spiega una ragazza di 19 anni - ma negli ultimi anni, non so perché, la gente soffre di gravi problemi sociali, ed in modo particolare i giovani e gli adolescenti".

Secondo un recente studio sulla situazione lavorativa dei giovani condotto su un campione di 550 persone, il dato di chi è soddisfatto del proprio lavoro ed è fiducioso del proprio futuro si ferma al 32%. Il 43% degli intervistati vorrebbero cambiare il proprio lavoro, e il 25% sono disoccupati.

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