17/09/2009, 00.00
AFGHANISTAN
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Dubbi dell’Europa sulla vittoria elettorale del presidente Karzai

Ieri gli osservatori Ue hanno denunciato la sospetta invalidità di un terzo dei voti, dato che farebbe venire meno la vittoria al primo turno di Karzai. Il presidente uscente riafferma la regolarità del voto. La Commissione elettorale afgana critica le “interferenze” Ue. In difficoltà il governo Usa.

Kabul (AsiaNews) – Il presidente afgano Hamid Karzai ha affermato oggi la sua “ferma convinzione della correttezza delle elezioni” presidenziali del 20 agosto, che lo hanno visto vincere con il 54,6% delle preferenze (3,1 milioni su 5,7 milioni di voti validi). Smentisce così l’Unione Europea che ha avanzato dubbi di brogli per oltre un terzo dei voti: 1,5 milioni  di voti di cui 1,1 milioni per Karzai e 300mila per lo sfidante Abdullah Abdullah.

La ferma presa di posizione di Karzai, che ha anche ribadito “la correttezza del popolo afgano e del governo”, smentisce così la presa di posizione di Philippe Morillon, capo degli osservatori Ue, secondo il quale “ogni proclamazione di vittoria sarebbe prematura e non attendibile”. Morillon ha aggiunto che i brogli sono stati compiuti da “sostenitori senza scrupoli e troppo zelanti… di entrambe le parti”. Se fossero annullati questi voti, Karzai avrebbe meno del 50% di preferenze e sarebbe necessario andare al ballottaggio.

La vittoria di Karzai non è ancora ufficiale, perché un organo di controllo elettorale ha chiesto di ricontare i voti di circa il 10% delle sezioni dopo avere riscontrato “chiare e convincenti prove di frodi”. Ma il maggior sfidante Abdullah è fermo al 27,7% dei voti, per cui nessuno si attende risultati diversi.

Ali Najafi, membro della Commissione elettorale afgana, ha parlato di “interferenza” dell’Ue, prima che il procedimento elettorale fosse concluso, e ha aggiunto di ignorare i dati che fondano tale affermazione.

Il dubbio di brogli potrebbe però ritardare di settimane la proclamazione ufficiale e persino dare luogo a una situazione di pericolosa incertezza. Cosa che crea problemi anche al presidente Usa Barack Obama, dopo che l’ammiraglio Mike Mullen, capo delle forze militari statunitensi, ha detto che occorrono più soldati. Richiesta che va contro l’opinione pubblica Usa e Obama avrebbe difficoltà a dare sostegno a un governo sospettato di brogli.

Intanto la Commissione elettorale ha annunciato ieri il dato ufficiale dei votanti: 5.918.741, pari al 38,7% degli aventi diritto. Percentuale bassa che conferma l’iniziale timore di una forte astensione, dovuta alla violenta campagna anti-voto dei talebani ma, prima ancora, dalla progressiva sfiducia della popolazione circa la possibilità di un rapido cambiamento della società.

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