Ecumenismo e ferite di oggi nelle tappe di Leone XIV a Istanbul e Beirut
Reso noto il programma del primo viaggio internazionale di Prevost. A Iznik la preghiera presso i resti della basilica di Nicea, a Istanbul la visita alla Moschea Blu ma non a Santa Sofia (dove si recarono Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI quando era ancora museo). In Libano incontro interreligioso nella piazza dei Martiri e la sosta al porto sventrato dall’esplosione del 2020.
Città del Vaticano (AsiaNews) - Sei giornate scandite da sedici discorsi e un fitto susseguirsi di visite a luoghi significativi della storia ma anche a ferite del presente. È il programma della visita apostolica di Leone XIV in Turchia e Libano, il primo viaggio internazionale del suo pontificato, diffuso oggi dalla Sala stampa vaticana a un mese esatto dalla partenza, insieme ai loghi e ai motti di queste due distinte tappe. Come già annunciato, Prevost dal 27 al 30 novembre Prevost sarà in Turchia dove farà tappa ad Ankara, Istanbul e Iznik per commemorare insieme al patriarca Bartolomeo i 1700 anni del Concilio di Nicea: tre giornate dal profondo carattere ecumenico che saranno contrassegnate dal tema “Un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo” (Ef 4,5). Dal pomeriggio del 30 novembre, poi, si sposterà in Libano dove a Beirut e in alcune altre località del Paese porterà un messaggio di dialogo e riconciliazione tra le diverse comunità, incentrato sulle parole del Vangelo di Matteo “Beati gli operatori di pace”.
Leone XIV partirà da Roma la mattina del 27 novembre alla volta di Ankara, la capitale della Turchia, dove appena arrivato visiterà il mausoleo di Ataturk, incontrerà il presidente Recep Tayyip Erdogan e terrà il discorso alle autorità, alla società civile e al corpo diplomatico. Già alla sera stessa si sposterà poi a Istanbul. Qui la mattina successiva incontrerà i vescovi, i sacerdoti e gli operatori pastorali nella cattedrale cattolica dello Spirito Santo e visiterà una casa di accoglienza per anziani delle Piccole Sorelle dei Poveri. Nel pomeriggio andrà a Iznik, la città dove si trovano gli scavi archeologici dell’antica Nicea, dove nell’anno 325 si tenne lo storico Concilio che definì la professione di fede che tuttora unisce i cristiani di ogni confessione. Qui - nei pressi dei resti dell’antica basilica - si terrà un grande incontro ecumenico di preghiera.
Tornato a Istanbul la mattina di sabato 29 novembre Leone XIV visiterà la monumentale moschea Sultan Ahmet (nota come la Moschea Blu). A differenza di quanto accaduto nei precedenti viaggi di Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, non è invece al momento prevista la visita di Santa Sofia, la storica basilica cristiana fatta erigere nel VI secolo dall’imperatore Giustiniano. Trasformata prima in moschea e poi in museo da Ataturk, dal 2020 è stata riconvertita da Erdogan al culto islamico.
Il resto del programma in Turchia sarà dedicato agli incontri con le altre Chiese e comunità cristiane: nel pomeriggio di sabato 29 è prevista la firma di una dichiarazione congiunta con il patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I, prima della Messa con la comunità cattolica alla Volskwagen Arena. La mattina di domenica 30 novembre, infine, il papa parteciperà alla chiesa patriarcale di san Giorgio alla Divina liturgia in occasione della festa dell’apostolo Andrea, al termine della quale impartirà la benedizione insieme al patriarca Bartolomeo.
Da Istanbul nel pomeriggio si sposterà poi a Beirut, dove già in serata incontrerà il presidente della Repubblica (il maronita Joseph Aoun), il presidente dell’Assemblea nazionale (lo sciita Nabih Berri) e il primo ministro (Nawaf Salam), prima di tenere il discorso alle autorità, alla società civile e al corpo diplomatico. Lunedì 1 dicembre il pontefice si recherà alla mattina sulla tomba di san Charbel ad Annaya, per poi incontrare i vescovi, il clero, le religiose e gli operatori pastorali presso il santuario mariano di Harissa. Nel pomeriggio - nella cruciale piazza dei martiri a Beirut - avverrà l’incontro ecumenico ed interreligioso, che sarà seguito da quello con i giovani nel piazzale del patriarcato maronita a Bkerké.
L’ultima giornata del 2 dicembre, infine, dopo la vista all’ospedale de la Croix di Jal el Deib, un momento molto significativo del viaggio di Leone XIV sarà la sosta in preghiera silenziosa davanti al luogo della gigantesca esplosione nel porto di Beirut che il 4 agosto 2020 uccise 218 persone e ne ferì altre 7mila. Presiederà poi la Messa nel Beirut Waterfront, prima della cerimonia di congedo e della partenza per Roma.
10/05/2025 08:44
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