12/02/2010, 00.00
UZBEKISTAN
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Falsa accusa di spaccio di stupefacenti per un cristiano battista

I fedeli temono che la polizia voglia così colpire le loro comunità. Sistematiche le persecuzioni contro i battisti, non riconosciuti dallo Stato. Ma anche contro gruppi islamici.

Tashkent (AsiaNews/F18) – Ora i fedeli cristiani sono arrestati e processati con false accuse. Il cristiano battista Tohar Haydarov denuncia all’agenzia Forum 18 che “la polizia ha piantato una scatola con lo stupefacente” nella sua proprietà e che lo ha anche “malmenato e costretto a firmare vari documenti”.

Tohar Haydarov è stato portato il 18 gennaio presso la polizia, nella centrale regione di Syrdarya. Il poliziotto gli ha preso le chiavi, è andato a casa sua e poi ha denunciato di avere trovato “una sostanza simile alla marijuana” in una borsa. Ora è accusato di produzione e spaccio di stupefacenti e rischia fino a 5 anni di reclusione. Gli altri fedeli dicono che conoscono bene Haydarov ed escludono che possa spacciare droga, per cui denunciano che le prove sono state fabbricate.

Il Consiglio delle Chiese battiste si rifiuta di chiedere l’autorizzazione dello Stato, necessaria anche solo per incontrarsi e pregare, e insistono che incontrarsi per pregare è un loro diritto.

Intanto nella città di Almalyk, regione di Tashkent, il 24 gennaio la polizia ha spaccato la porta e fatto irruzione durante un pacifico incontro della comunità battista, riuniti a prendere un tè presso la casa di Sergei Brislavki.  Ha portato al commissariato tutti i 19 fedeli presenti, percuotendoli durante il tragitto, alcuni sono stati trattenuti. Ora anche loro temono accuse penali per violazione della legge sulla religione o del divieto di insegnare dottrina religiosa.

La polizia colpisce anche gli islamici che sono autonomi dai gruppi riconosciuti dallo Stato. Nella regione di Syrdarya circa 57 islamici sono stati trattenuti, per motivi mai comunicati. Nel Kashkadarya una donna è detenuta dal 16 gennaio per avere ospitato un incontro religioso nella propria abitazione.

Le autorità uzbeke smentiscono simili episodi, ma si rifiutano di discuterli con F18.

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