23/04/2004, 00.00
VIETNAM
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HRW chiede un'inchiesta internazionale sulla persecuzione dei Montagnards

Testimonianze dirette sugli scontri a Dak Lak, Gia Lai e Dak Nong: 10 morti e centinaia di feriti.

Washington (AsiaNews) – "La comunità internazionale deve agire ora e pretendere dal Vietnam l'ingresso di osservatori indipendenti negli altipiani, per fare indagini approfondite e imparziali". Lo ha dichiarato Dinah PoKemner, consigliere generale di Human Rights Watch (HRW), riferendosi ai violenti scontri contro la minoranza etnica dei Montagnard dello scorso fine settimana di Pasqua (10-11 aprile), di cui l'organizzazione ha ora un rapporto dettagliato di prima mano:"Abbiamo ricevuto resoconti allarmanti secondo cui decine di manifestanti sono stati feriti durante le proteste; alcuni sono stati picchiati a morte".

Anche l'Unione Europea si è detta "preoccupata" per la situazione dei Montagnards e il 20 aprile ha chiesto ad Hanoi "informazioni dettagliate sugli eventi".

Le testimonianza giunte a HRW affermano che polizia e civili armati hanno picchiato a morte almeno 10 persone, ferendone centinaia, durante le manifestazioni pacifiche dei Montagnards, che rivendicano il diritto alla libertà religiosa e denunciano la rapina e la confisca delle loro terre.

Secondo media di stato e fonti indipendenti, gli scontri violenti hanno coinvolto tra 10 e 30 mila Montagnards delle province di Dak Lak, Gia Lai e Dak Nong negli Altipiani Centrali. Dalle notizie pervenute a HRW, polizia e civili hanno usato spranghe, bastoni con chiodi, catene, per colpire i Montagnards che, senza armi, si difendevano lanciando sassi. Testimoni hanno raccontato che sono morte almeno 10 persone - una raggiunta in testa da uno sparo e le altre dopo le brutali percosse – e centinaia sono state ferite. Il governo ha ammesso gli scontri. Secondo i media controllati dal governo, i morti sono 2 – uno ucciso da una pietra lanciata dai manifestanti, l'altro da un trattore guidato da Montagnards. Il 20 aprile, Le Van Bang, Vice-ministro degli Esteri vietnamita, ha detto solo che sono morte 2 persone e "circa una decina di entrambe le parti sono state ferite".

La mattina del 10 aprile, una donna di 26 anni dell'etnia ede è stata testimone degli scontri avvenuti nella zona industriale di Phan Chu Trinh e ha raccontato scene di persone ferite e sanguinanti. Polizia e civili inseguivano perfino donne e bambini che tentavano di fuggire, calpestando cibo, vestiti e coperte preparate per la manifestazione. "Una decina di persone, compresa la polizia, ha ucciso una donna cieca seduta su un trattore. Essi le chiedevano di scendere dal trattore, ma lei non poteva perché era cieca. L'hanno assalita e picchiata finché lei non è caduta dal trattore ed è morta", ha raccontato.

I Montagnards sono in gran parte cristiani protestanti. Nelle loro manifestazioni pacifiche, essi rivendicano il diritto alla libertà religiosa e a al possesso della terra. Da decenni essi subiscono persecuzione religiosa e confisca delle terre da parte della popolazione vietnamita. Le autorità li accusano di opposizione al governo e separatismo: durante la guerra del Vietnam, i Montagnards, nel tentativo di creare uno stato autonomo, si schierarono al fianco degli Stati Uniti. Intanto la Cambogia continua a deportare in Vietnam i profughi Montagnards che scova sul suo territorio, violando la Convenzione di Ginevra sui rifugiati del 1951, di cui essa è firmataria. (MR)

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