In crescita gli attacchi contro la polizia
La requisizione delle terre e il divario fra ricchi e poveri sono fra le cause dell'aumento di violenza.
Pechino (AsiaNews/Agenzie) Nei primi mesi del 2005 sono aumentati gli attacchi violenti contro i poliziotti. Lo afferma il Ministero della Pubblica Sicurezza che in un suo rapporto afferma che in 6 mesi sono stati uccisi 23 poliziotti e feriti almeno 1800 in scontri fra dimostranti e polizia. Se si tiene conto di tutti gli incidenti avvenuti in servizio, nel paese sono stati uccisi 170 poliziotti e feriti 3212.
Fra le cause dell'aumento della violenza, il portavoce del Ministero, Wu Heping cita alcuni fattori politici: "Attualmente ha detto al Beijing Qingnian Ribao la rapida crescita nella consapevolezza dei propri diritti individuali spinge alla resistenza contro il controllo, portando [la gente] a colpire, emarginare, picchiare i poliziotti".
Il China Daily, analizzando i motivi dietro l'aumento di tali attacchi, dice che "la popolazione è irata" a causa di "diversi problemi sociali quali, come la requisizione di terre e il crescente divario fra i ricchi e i poveri".
Da diverso tempo l'Accademia delle Scienze Sociali di Pechino punta il dito sulla non equa distribuzione della ricchezza come un possibile fattore di instabilità della nazione.
Un rapporto pubblicato alcune settimane fa afferma che il 20% dei cinesi gode il 50% delle risorse economiche. Il 20% dei più poveri ha potere solo sul 4,7%.
Secondo Zhou Yongkang, Ministro della Pubblica sicurezza, le proteste di massa sono in aumento nel paese: nel 1994 erano 10 mila; nel 2004 sono state oltre 74 mila, coinvolgendo almeno 3,76 milioni di persone.
Secondo Wu Heping, il ministero deve rafforzare la lotta contro chi non rispetta la legge.
In Cina vi sono 1,6 milioni di poliziotti.