25/07/2006, 00.00
India
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India, il fallimento del Wto "va superato, con la speranza di un mondo migliore"

di Nirmala Carvalho

I colloqui informali a sei di Ginevra fra India, Australia, Brasile, Giappone, Stati Uniti ed Unione Europea hanno portato a un nulla di fatto. Padre Prakash ad AsiaNews: "Come dice il Papa, è la Chiesa delle nazioni industrializzate a dover parlare con voce chiara a favore degli sfruttati".

Delhi (AsiaNews) – Il fallimento dei dialoghi di Ginevra dell'Organizzazione mondiale del commercio (Wto) "è un chiaro segnale di come le nazioni industrializzate del mondo non vogliono mettere in agenda lo sviluppo dell'agricoltura e del commercio delle nazioni in via di sviluppo", che continuano a subire "un rampante sfruttamento economico".

E' questo il commento del padre gesuita Cedric Prakash, attivista per i diritti umani noto in tutto il mondo, che ad AsiaNews spiega il perché i colloqui informali del Wto della settimana scora siano caduti nel nulla.

Gli incontri si sono articolati fra i rappresentanti di India, Australia, Brasile, Giappone, Stati Uniti ed Unione Europea: sono proprio questi ultimi due membri che, secondo il ministro indiano del Commercio, "hanno fatto collassare i buoni propositi dell'incontro". Infatti, nonostante le promesse siglate nell'ultimo G8, Bruxelles e Washington si sono opposti alla libera scelta da parte delle nazioni in via di sviluppo dei campi economici da aprire alla competizione estera.

"Per diversi secoli – spiega il gesuita – il cosiddetto terzo mondo, che ora è divenuto il mondo in via di sviluppo, è stato il termine ultimo dell'economia mondiale. Dopo il rampante sfruttamento delle proprie risorse, queste nazioni si trovano ora soggette a pratiche di commercio ingiuste, che in ultima analisi aiutano i ricchi a divenire più ricchi e costringono i poveri a cadere in miseria".

"In India – riprende il religioso, da poco insignito della Legione d'onore francese – abbiamo già visto come queste pratiche portino al suicidio di centinaia di poveri agricoltori indiani. Ma in questo contesto, d'altra parte, la Chiesa nelle nazioni industrializzate deve parlare in maniera chiara e forte ai governi, e riecheggiare le parole del Papa che, nella sua enciclica Deus Caritas Est, sottolinea come 'a causa della crescita dell'economia globalizzata, la dottrina sociale della Chiesa ha bisogno di essere inserita in un contesto di dialogo con tutti coloro che siano seriamente preoccupati per l'umanità e per il mondo in cui viviamo'".

"Il Wto – conclude p. Prakash – mantiene con costanza il suo ruolo di sfruttatore delle nazioni in via di sviluppo, ma la decisione in campo di sussistenza e sicurezza delle popolazioni presa da queste ultime è un passo nella giusta direzione. Nel contesto del World Social Forum, dove crediamo che un altro mondo sia possibile, molti attivisti ed organizzazioni non governative saranno soddisfatte dal collasso di questi colloqui di Ginevra. Speriamo che, se possibile, il prossimo incontro vada a vantaggio di nazioni come l'India".

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