12/11/2005, 00.00
INDIA
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India: per "tutelare l'ambiente", 25 mila persone cacciate da casa

Lo sfratto, autorizzato dall'Alta corte di Calcutta, lede i basilari diritti umani. Protestano le Ong

Calcutta (AsiaNews/Agenzie) - Sono circa 25 mila le persone che sono state sfrattate dalle loro case nella Gobindpur railway colony, nel Bengala occidentale. Le operazioni di sfratto, cominciate il 10 novembre, sono state autorizzate il 9 settembre dall'Alta corte di Calcutta a seguito di una petizione inoltrata dal Comitato Ganatantrik nagrik, un'organizzazione locale che in apparenza promuove il rispetto dell'ambiente, che si era appellata alla corte poiché gli abitanti inquinavano la zona. Il ricorso dei residenti di posticipare lo sfratto di un anno non è stato accettato.  

La decisione della corte ignora il diritto a un riparo adeguato e i più basilari diritti umani a favore dei poveri. In modo ironico, l'ordine di sfratto è stato fatto per salvare lo stagno "Rabindra Samovar" che prende il nome dal famoso poeta Rabindra Nath Tagore, un uomo che in modo profondo ha operato per la vita ed i bisogni della popolazione.

La Commissione asiatica per i diritti umani (Cadu) ha più volte richiamato l'attenzione su questa problematica, in modo particolare riguardo ad un caso analogo del 2003, quando circa 7000 persone sono state sfrattate dalle loro case nel Bellilious Park in seguito ad una analoga petizione ambientale. La Corte non aveva nemmeno accettato di ascoltare le persone sfrattate che vivono in condizioni disumane nonostante i numerosi appelli della Cadu, del suo collaboratore locale, l'organizzazione Manabadhikar Suraksha Mancha (Masum), e di Ong come l'Unicef. In questi anni la zona del Bellilious Park non è stata "abbellita" come promesso, e rimane nello stesso stato di degrado di 2 anni fa.

La maggior parte delle persone che hanno perso la casa sono Dalits, i cosiddetti "intoccabili". Secondo la Cadu "i giudici della corte considerano queste persone inferiori agli animali. È questa l'unica spiegazione che chiarisce perché lignora tutti i loro diritti fondamentali, perché è così insensibile e permette sfratti di massa che causano immensa sofferenza, miseria e degrado". Il problema inquinamento è reale, ma per risolverlo bisognerebbe pulire i depositi di rifiuti, i servizi pubblici, gli impianti fognari, e i veicoli inquinanti dovrebbero essere rimossi. "Piuttosto di condannare le persone – si legge in un comunicato Cadu – i giudici dovrebbero pulire le loro menti". "Lo sfratto di Gobindpur, – continua il comunicato – come quello di Bellilious Park, lede i diritti di avere un riparo adeguato e di poter mangiare, ed è contro  l'uguaglianza e lo stesso diritto di vivere. Bisognerebbe in primo luogo pulire la corte".
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