02/10/2009, 00.00
INDONESIA
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Jakarta chiede aiuti internazionali per gli oltre 1000 morti del sisma a Sumatra

L’appello del ministro della sanità: mancano squadre di soccorritori professionisti, mezzi pesanti, medicine. Già recuperati quasi 800 morti e 2180 feriti. Giappone, Sudcorea, Australia, Caritas fra i primi ad aiutare. Scienziati: Sumatra a rischio terremoti. In un ciclo di 10 anni possibili violenti sismi e tsunami.

Jakarta (AsiaNews/Agenzie) - Il ministro indonesiano della sanità, Siti Fadilah Supari, ha chiesto oggi ai Paesi stranieri di inviare squadre di volontari e macchine pesanti per aiutare il suo Paese a scavare fra le macerie del terremoto nel West Sumatra, che si pensa abbia superato i mille morti.

“Abbiamo bisogno del sostegno dei Paesi stranieri – ha detto – per le operazioni di evacuazione. Abbiamo bisogno di squadre professioniste di salvataggio provvisti delle loro attrezzature”. Il ministro è a Padang, vicino all’epicentro del sisma. “Il nostro problema principale – ha detto ancora – è che vi sono numerose persone seppellite sotto le rovine. Abbiamo difficoltà ad estrarle e a scoprirne la presenza”.

Le ricerche dei volontari e delle squadre di soccorso presenti nella zona sono rese difficili dalla mancanza di mezzi pesanti per sollevare le macerie; manca ancora l’elettricità e le comunicazioni sono a singhiozzo. La signora Supari ha affermato che mancano pure medicine per curare i feriti.

Il sisma di magnitudo 7.6 che ha colpito la provincia del West Sumatra il 30 settembre scorso, ha fatto finora 770 morti e distrutto molti edifici; si teme che migliaia di persone siano intrappolate sotto le strutture crollate.

John Holmes, responsabile Onu per gli aiuti umanitari, ha dichiarato ieri a New York che nel terremoto in Indonesia sono morti almeno 1100 persone. Il Centro nazionale per i disastri a Jakarta parla anche di 2180 feriti e di 2650 edifici crollati.

Fino ad ora Giappone, Sudcorea, Australia hanno risposto all’appello per gli aiuti. La Caritas indonesiana è già sul posto con volontari e beni di prima necessità.

Da tempo gli scienziati mettono in guardia la nazione indonesiana che Padang è un epicentro “naturale” per i terremoti, perché si trova “nell’anello di fuoco”, dove la falda euroasiatica si scontra con quella Indo-australiana.

Kerry Sieh, un professore di geologia di Singapore, ha dichiarato che il sisma del 30 settembre è parte di un ciclo iniziato nel 2007 lungo una linea di 700 km al largo di Sumatra chiamata la “pista di Mentawai”. In questo ciclo, nel corso dei prossimi 10 anni, ci potrebbero essere terremoti fino a 8.8 di magnitudo, che potrebbero generare tsunami con onde fino a 5-6 metri.

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