24/08/2011, 00.00
INDIA
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La Chiesa indiana appoggia Hazare, ma è perplessa sui metodi

di Nirmala Carvalho
Continua il digiuno di protesta dell’attivista anti-corruzione che rifiuta di essere sostenuto con una flebo. Colloqui fra partiti politici e con i suoi sostenitori per emendare il progetto di legge presente in Parlamento. Il card. Gracias: “Porre fine alla corruzione è un bisogno urgente”.

 Mumbai (Asia News) – Continua il digiuno di Anna Hazare a sostegno della legge anti-corruzione; una battaglia che la Chiesa sostiene, anche se è cauta e ha qualche riserva sui mezzi usati dall’attivista, come affermano il card. Gracias, presidente della Conferenza episcopale indiana , e l’arcivescovo di Delhi Vincent Concessao. Mezzi che destano perplessità anche in ampi settori dell’opinione pubblica indiana (23/08/2011 La falsa battaglia di Anna Hazare può distruggere l’India).

Il 74enne attivista, la cui salute è da ieri deteriorata, ha rifiutato l'intervento dei medici che gli hanno consigliato una flebo. Nel pomeriggio si terrà una riunione dei leader di tutti i partiti per cercare una via di uscita nel braccio di ferro sulla proposta di legge che introduce un'agenzia anti corruzione (Lokpal) in grado di giudicare anche le massime cariche dello stato. In un lungo discorso dal palco della spianata del Ramlila di New Delhi, stamattina Anna Hazare ha ribadito la sua richiesta per una legge anti corruzione che ''includa tutti, dai funzionari dei villaggi fino ai ministri''. Nonostante l'indebolimento fisico, il 74 enne attivista ha assicurato i suoi ''di avere ancora le forze'' per continuare; Hazare, è visibilmente dimagrito e con gli occhi cerchiati. Da quanto emerge dai negoziati i mediatori di Singh, tra cui c'è l'influente ministro delle Finanze Pranab Mukherjee, hanno accettato alcune importanti modifiche suggerite, come quella di includere il premier nell'ambito di applicazione dell'agenzia anti corruzione (Lokpal), ma secondo il ''team Anna'' rimangono ancora tre punti di disaccordo.

Il cardinale Oswald Gracias, presidente della Conferenza episcopale indiana, ha espresso ad AsiaNews l’appoggio dei cattolici, ma chiede anche flessibilità per raggiungere l’obiettivo: “La Chiesa in India prega per la salute di Anna Hazare, Annaji è prezioso per il Paese e prego ardentemente Dio per la sua salute. Faccio appello ad Annaji, la sua salute è importante, la sua persone è importante e ha mostrato al governo ciò che la gente comune desidera, e ciò di cui ha bisogno. Porre fine alla corruzione è un bisogno urgente del momento e dobbiamo raggiungere presto ed efficacemente questo obiettivo”.

Il porporato ha così proseguito: “La corruzione è fra i più grandi problemi del nostro Paese. Con l’arcivescovo Vincent Concessao abbiamo appoggiato fortemente i provvedimenti anticorruzione e siamo impegnati fermamente nel cercare una via per sradicare e mettere fine alla corruzione, appoggiamo questo movimento. Ma come presidente della Conferenza episcopale faccio appello ad Anna Hazare di essere flessibile per il bene della nazione. Dobbiamo valutare i pro e i contro della legge e giungere a una soluzione rapida. Anna Hazare ha obbligato il governo a riflettere seriamente e presto sulla corruzione, un problema che è rimasto disatteso troppo a lungo”.

Gli effetti negativi della corruzione sono avvertiti da tutti, spiega il cardinale, e purtroppo sono i più poveri dei poveri che ne soffrono di più. “Ironicamente, i progetti che il governo ha varato per io più poveri possono essere minati dalla corruzione; mettendo in pericolo il diritto al cibo per i focolari più indigenti e il diritto al lavoro della manodopera illetterata e senza terra”.

Anche l’arcivescovo di Delhi, Vincent M. Concessao, ha preso posizione sul tema, appoggiando la battaglia di Hazare, ma richiamando la necessità di seguire i processi democratici: “La corruzione è illegale, deve essere fermata efficacemente e presto”, ha dichiarato ad AsiaNews. “La tremenda risposta popolare all’appello di Anna indica quanto sia importante questo problema e quanto sia cresciuta nella gente la consapevolezza del problema. Abbiamo bisogno di una legge efficace che scoraggi la gente dalla corruzione”.

L’arcivescovo, che è anche un membro fondatore di “India against Corruption” (Iac) sottolinea l’importanza della democrazia: “Non possiamo mettere da parte i processi democratici. Sono a favore del digiuno, per evidenziare un problema, ma un digiuno fino alla morte non è accettabile perché la vita è un dono di Dio, e solo Dio ha il diritto di toglierla”. Mons. Concessao afferma: “Ciò di cui abbiamo bisogno è che i parlamentari emendino la legge Lokpal per assicurarne l’efficacia”.
 

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