07/08/2023, 13.05
VATICANO - COREA - GMG
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La gioia di Seoul per la GMG, segno di ‘pace e fratellanza’ (guardando anche al Nord)

Le reazioni all'assegnazione dell'incontro mondiale dei giovani del 2027. Occasione di ripresa delle attività dopo la pandemia (e la cancellazione della Gmg asiatica in India nel 2020). Già avviati i contatti fra Vaticano e governo di Seoul per la preparazione. L’entusiasmo dei giovani sud-coreani di rientro dal Portogallo. L’auspicio di una “primavera di pace nella penisola coreana”. 

Seoul (AsiaNews) - La Corea del Sud, con le Filippine il Paese con il maggior numero di cattolici nel continente asiatico, sarà la sede della prossima edizione della Giornata mondiale della gioventù, come annunciato ieri da papa Francesco nella messa conclusiva della XXXVII Gmg di Lisbona. Per l’arcivescovo di Seoul, il carmelitano mons. Peter Chung Soon-taick, l’appuntamento del 2027 sarà una occasione di “fratellanza” per tutti, cattolici e non, e permetterà “a molti giovani” di “incontrare” la “bellezza e profondità” della Chiesa coreana. Il prelato ha quindi auspicato la presenza di “molti” ragazzi e ragazze da tutta l’Asia, una realtà in cui “la maggiore parte dei Paesi” non sono di fede cattolica e che solo nell’ultimo periodo hanno riscoperto una “vita di fede” dopo il buio della pandemia di Covid-19. 

L’annuncio della prossima Gmg a Seoul, nel 2027, ha già alimentato entusiasmo e aspettative fra i giovani del Paese, come sottolineano due partecipanti all’evento di Lisbona concluso ieri. Il 26enne Son Hee-hyun, nome di battesimo Raphael, conferma la “ripresa delle attività” post-emergenza sanitaria globale e l’evento in Portogallo “è solo l’inizio”. “È stata un’esperienza speciale - prosegue - in cui tutti, di ogni razza e lingua, potevano sentire il profondo legame pur in situazioni diverse” e “spero che questa esperienza” da poco conclusa possa “contribuire” nella preparazione “della Gmg che si terrà a Seoul nel 2027”. Entusiasmo e attesa caratterizzano le parole di un altro giovane pellegrino, il 16enne Park Ha-eun: “Mi aspetto molti giovani alla Gmg di Seoul” e al rientro in Corea “voglio condividere [rilanciando l’invito fatto dallo stesso papa Francesco] con molte persone l’esperienza della Gmg, raccontare cosa mi è piaciuto e invitarli alla prossima”. 

Il ruolo dei giovani e dei laici nella rinascita della Chiesa coreana al tempo delle persecuzioni [decine di migliaia di martiri fra fine ottocento e inizio novecento, oltre al Nord dove ancora oggi non vi è alcuna forma di libertà religiosa e vige solo il culto dei Kim] è sottolineato da p. Yang Joo-yeol, della commissione per la pastorale integrata dell’arcidiocesi di Seoul. “Gli sforzi profusi dai giovani dell’epoca - ha ricordato - nella ricerca della verità continuano a formare la Chiesa coreana di oggi”. Fratelli e sorelle, aggiunge, che andando oltre l’appartenenza di classe hanno dato vita a una nuova “comunità cristiana”. “Spero che anche i giovani di quest’epoca - aggiunge - pratichino la verità nella loro vita e vogliano invitare pari età di tutto il mondo in Corea per essere palcoscenico” della Chiesa globale. 

A poche ore dall’annuncio si registrano le prime reazioni ufficiali fra le massime istituzioni sud-coreane. Il ministro degli Esteri Park Jin ha già incontrato l’omologo vaticano mons. Paul Richard Gallagher, segretario per i rapporti con gli Stati e le organizzazioni internazionali, chiedendo il sostegno del Vaticano. Il presidente del Parlamento Kim Jin-pyo sottolinea che la decisione del papa è elemento di festa “non solo per la Chiesa coreana, ma per tutta la nazione” perché i giovani potranno unirsi e discutere non solo di fede, ma anche di “cambiamenti climatici, di povertà e pace nel mondo”. Egli ricorda anche il desiderio del pontefice di visitare il Nord, auspicando che “i passi in direzione della pace” compiuti dal papa e dai giovani diventino occasione per “un grande viaggio che inaugura una primavera di pace nella penisola coreana”. L’arcidiocesi di Seoul prevede una partecipazione fra i 700mila e oltre un milione di giovani, compresi oltre 300mila dall’estero: numeri importanti, ma che difficilmente toccheranno i record della Gmg di Manila del 1995 in cui si è stabilito il massimo di presenze per un evento religioso, con oltre cinque milioni di fedeli alla messa di san Giovanni Paolo II. Papa Wojtila è stato il primo pontefice a a visitare la Corea del sud (nel 1984 e nel 1989), mentre risale al 2014 il viaggio apostolico di Francesco. La Gmg, spiegano fonti di Seoul dovrebbe infine contribuire ad alimentare l’economia nazionale, come emerge dai dati della società di consulenza PwC Portugal secondo cui la Gmg di Lisbona ha immesso nelle casse lusitane 564 milioni di euro.

Vale qui infine la pena di ricordare che i giovani cattolici dell’Asia non si radunano ormai dal 2017, con l’ultima edizione che si era svolta a Yogyakarta, in Indonesia. L’appuntamento successivo era in programma in India nel 2020, ma il Paese ha rinunciato in un secondo momento per opportunità politica (erano già evidenti i segni di intolleranza religiosa della leadership di governo legata al partito estremista indù Bjp del premier Narendra Modi), quindi è sopraggiunta la pandemia globale di Covid-19 a fermare le attività in presenza, con la Fabc [Federazione delle conferenze episcopali dell’Asia] che non ha più convocato l’appuntamento. Ora è assai probabile che i due appuntamenti (Gmg asiatica e mondiale) finiranno per convergere in un unico, grande evento a Seoul nel 2027. 

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