20/11/2015, 00.00
TAIWAN
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La storia di padre Felice, che coinvolge tutti per aiutare i sofferenti

di Xin Yage
Missionario camilliano, originario di Treviso, è conosciuto e rispettato per la sua opera di “fund raiser”. Alla base di tutto, spiega, “c’è il saper raccontare il bene fatto. Questo è innegabile e apre molte porte. E poi viene la trasparenza assoluta”. L’ospedale di Santa Maria a Luodong, pioniere nella formazione degli infermieri.

Taipei (AsiaNews) – Padre Felice Chech (傅立吉神父), missionario camilliano a Taiwan, è noto in tutta l’isola per essere un grande ed entusiasta “fund-raiser” per la cura dei malati. È soprattutto grazie a lui se l'ospedale di Santa Maria a Luodong, nella provincia di Yilan (台灣宜蘭縣,羅東聖母醫院), si è sviluppato così tanto da competere coi migliori centri di cura dell'isola.

Come è comiciata la sua missione a Taiwan?

Sono arrivato a Taiwan nel novembre del 1971. Io sono entrato nel seminario dei camilliani (天主教靈醫會) a 12 anni in Brianza, anche se sono originario di Treviso. Alla fine della teologia ho studiato a Boston, negli Stati Uniti, perché dovevo praticare inglese per andare poi in missione. A Taiwan i camilliani non sono organizzati in una provincia: siamo una delegazione. Attualmente nel mondo siamo circa 1100. Nel 1952, dopo l’uscita dalla Cina, alcuni dei nostri missionari sono andati in Tailandia, alcuni a Taiwan. Abbiamo aperto un ospedale a Luodong e uno alle Isole Pescadores (澎湖縣).

Quelle erano le zone più povere, le isole e la parte orientale di Taiwan. Mi ricordo di quando sono partito dall’Italia, il 19 novembre 1971, senza dirlo ai miei genitori. L’ho detto solo a mio fratello e mia sorella. Per telefonare in paese dovevo telefonare all’osteria, e dire loro di avvisare i miei genitori che avrei richiamato un’ora dopo. Non c’erano telefonini e internet, anzi i miei non avevano nemmeno il telefono in casa.

Dopo aver studiato il cinese a Hsinchu per un anno e mezzo, mi sono trasferito a Luodong come cappellano dei lavoratori delle miniere per quattro anni, poi sono stato parroco di Luodong per 12 anni. Dopo queste prime esperienze mi hanno mandato a Magong (澎湖縣馬公市) per sei anni come parroco e vicedirettore dell’ospedale.

Quelli erano i tempi in cui c’erano ancora i vecchi missionari medici e infermieri, come fratel Marinello e padre Di Donè, oltre al famoso chirurgo sloveno Janez Janež (范鳳龍醫師), un medico laico preparatissimo ed efficiente che ha lavorato in ospedale per 38 anni conducendo più di 80mila operazioni chirurgiche. Ha salvato la vita anche a me dopo un terribile incidente in motocicletta.

Perché la vocazione camilliana?

A dir la verità volevo entrare nel seminario diocesano, ma i miei non potevano permettersi la retta, che pure era economica. Poi tramite un amico, sono entrato nel seminario minore dei camilliani. E mi sono appassionato alla storia di Camillo de Lellis (聖嘉民.德.雷列斯). San Camillo nasce nel 1550, nella stalla sotto casa sua, quando sua mamma è già sessantenne. Poi si converte quando ha 25 anni. Lui vuole diventare francescano, ma non lo accettano perché ha una piaga al piede e portando il saio questa piaga gli provoca infiammazioni ulteriori alla gamba. Deve farsi continuamente curare.

Il suo superiore gli dice che è dispiaciuto, ma non è fatto per la vita francescana. Camillo con intelligenza si fa mettere per iscritto che "non per cattiva volontà o per cattivo esempio viene allontanato dai francescani, ma per questo problema fisico". Dopo aver lasciato il convento va a vivere in ospedale ed è visto con diffidenza perché prima di provare la vita francescana aveva il vizio delle scommesse e aveva perso i suoi soldi al gioco d'azzardo. Non può pagarsi le cure ospedaliere.

Il supervisore dell'ospedale gli permette di ricoverarsi però gli chiede in cambio un aiuto agli infermieri. Con il suo comportamento dopo la conversione dimostra ai dirigenti dell'ospedale che è un uomo nuovo, e gli permettono di rimanere. Poco alla volta nasce attorno a lui un gruppo di volontari che accudiscono i malati.

A quel tempo quando si veniva ricoverati in ospedale bisognava confessarsi. San Camillo dice: "No! la prima cosa è dare al malato un bel letto, farlo lavare per bene e farlo visitare dal medico". Solo dopo si richiede, se è il caso, la confessione. Camillo forma un gruppo di uomini di buona volontà, anche se iniziando la sua missione incontra diverse gelosie. Ha la tentazione di abbandonare tutto, poi però si sente rinfrancato e decide di andare a studiare coi ragazzi, lui che è alto più di due metri, per poter diventare presbitero e fondare l'istituto che ha in mente.

Qui a Taiwan è molto famosa la sua opera per l'ospedale di Luodong soprattutto tra il 1995 e il 2004, quando c'è stato il grande ampliamento della struttura, grazie ai fondi raccolti da lei e dal suo team.

Quando nel 1995 sono ritornato all’ospedale di Luodong, mi hanno nominato vicedirettore, ruolo che ho ricoperto per i seguenti nove anni, fino al 2004. In quei nove anni abbiamo ampliato, con una grande attività di raccolta fondi guidata da me, il piccolo ospedale che avevamo aperto nel 1952. La scuola di infermieristica che avevamo iniziato ora offre lezioni universitarie a più di 3500 studenti, con un curriculum di cinque anni. Siamo stati i primi ad aprire la professione di infermiere anche ai maschi, cosa che prima era riservata solo alle donne.

Quali sono i suoi segreti di fund-raiser?

Il segreto è ovviamente saper presentare il bene che era stato fatto precedentemente. Il bene fatto è innegabile. In secondo luogo, tutta la nostra amministrazione è sempre stata trasparente. Ogni offerta da parte dei donatori è accompagnata da una ricevuta da parte nostra. Questo è alla base della nostra credibilità. Inoltre alcuni amici, soprattutto dell’ospedale dei Mennoniti di Hualian (門諾醫院), mi hanno spiegato qualcosa di fund-raising, e mi hanno ispirato molto e aperto la strada.

Io parto dal principio che quello che mi viene chiesto di fare diventa il mio interesse assoluto. Diventa la mia passione, sulle orme di San Camillo, che quando ha incominciato la sua missione tra gli ammalati ha creato un movimento di interesse e di dedizione per i sofferenti che ha portato i suoi discepoli nei continenti più lontani!

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