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SINGAPORE-SRI LANKA
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L'armatore: non pagheremo il risarcimento per il disastro della X-Press Pearl

In un'intervista all'agenzia AFP l'amministratore delegato Shmuel Yoskovitz ha annunciato che la società di Singapore non verserà la prima tranche del risarcimento da 1 miliardo di dollari decretato dalla Corte Suprema di Colombo. "Mina il principio della limitazione di responsabilità su cui si basa il commercio marittimo. Già spesi 170 milioni di dollari per riparare i danni". Lo Sri Lanka aveva annunciato provvedimenti penali in caso di inadempienza.

Singapore (AsiaNews) – La società X-Press Feeders si rifiuta di pagare il risarcimento da 1 miliardo di dollari Usa ordinato da un tribunale dello Sri Lanka, per aver causato il peggior disastro ambientale nella storia del Paese. Lo ha dichiarato in un’intervista all’agenzia AFP il suo amministratore delegato Shmuel Yoskovitz, secondo cui il pagamento avrebbe ripercussioni globali sul settore della navigazione e “creerebbe un pericoloso precedente”.

Il carico della nave X-Press Pearl includeva 81 container di merci pericolose, tra cui acidi e lingotti di piombo, oltre a centinaia di tonnellate di pellet di plastica. La nave era stata respinta dai porti del Qatar e dell’India, che non avevano autorizzato lo sbarco dell’acido nitrico, prima del suo arrivo nelle acque dello Sri Lanka. Tonnellate di microgranuli di plastica della nave hanno invaso un tratto di 80 chilometri di costa lungo la parte occidentale dell’isola. La pesca è stata vietata per mesi.

Nel luglio scorso, la Corte Suprema dello Sri Lanka aveva ordinato alla compagnia di versare a Colombo un risarcimento “iniziale” di 1 miliardo di dollari entro un anno, con una prima tranche di 250 milioni da pagare entro la fine di settembre. “Non paghiamo perché l’intera base del commercio marittimo si fonda sulla limitazione di responsabilità. Questa sentenza mina tale principio”, ha dichiarato Yoskovitz. L’assenza di limiti - ha aggiunto - potrebbe portare a premi assicurativi più elevati, che verrebbero scaricati sui consumatori. 

Ribadendo le scuse per l'incidente, Yoskovitz ha dichiarato che X-Press Feeders ha già speso 170 milioni di dollari per rimuovere il relitto, pulire i fondali marini e le spiagge, e risarcire i pescatori colpiti. “Siamo disposti a pagare di più, ma deve essere nell’ambito di convenzioni marittime internazionali, per una somma che sia definitiva e conclusiva, così da poter chiudere la vicenda e andare avanti” ha detto.

A Colombo, la Corte Suprema ha fissato una nuova udienza sull’attuazione della sentenza. Uno dei ricorrenti che hanno chiesto un risarcimento ha sollecitato ulteriori ricerche per valutare l’impatto a lungo termine sull’ecosistema marino dello Sri Lanka. Non è ancora chiaro come la Corte Suprema potrà far rispettare la propria sentenza. Tuttavia, nella decisione di 361 pagine pubblicata a luglio, la Corte ha ordinato alla polizia e al procuratore di Stato di avviare procedimenti penali per inadempienza, nel caso in cui le parti si trovino sul territorio dello Sri Lanka.

Yoskovitz ha espresso preoccupazione per il capitano russo della nave, Vitaly Tyutkalo, che è bloccato nello Sri Lanka da oltre quattro anni, così come per gli agenti terzi della compagnia presenti nel Paese. La compagnia aveva offerto di pagare una multa per ottenere il rilascio del comandante, ma l’offerta è stata respinta, secondo quanto riferito dall'amministratore delegato.

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