16/01/2018, 11.17
ISRAELE
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Leader cattolici in Israele: no al benessere a spese dei migranti da espellere

Necessario trovare “soluzioni più umane”. Non si può rimanere indifferenti alle sofferenze di chi scappa da dittature e guerre. Dio ci chiede di trattare “il forestiero dimorante” fra di noi “come colui che è nato” fra di noi.

Gerusalemme (AsiaNews) – “Il benessere della società israeliana non può essere ottenuto a spese di così tante persone respinte e di così tante vite esposte al pericolo e a un futuro molto incerto”. È quanto dichiarano i leader cattolici in Israele, in un comunicato rilasciato oggi in risposta alla decisione del governo israeliano di espellere i richiedenti asilo eritrei e sudanesi.

La dichiarazione riporta i termini imposti dalla autorità: i profughi dovranno lasciare il Paese entro la fine di marzo, forniti di un “sussidio” di 3.500 dollari e la copertura del viaggio per il Paese natale o “terzo”. Chi non parte incorrerà nel carcere. Il comunicato dei leader cattolici sottolinea la possibilità che le autorità decidano di allargare la “popolazione prevista per la deportazione”, includendo quanti “hanno domande d’asilo ancora in corso”.

Al presente,  in Israele ci sono circa 40mila profughi eritrei e sudanesi, giunti per la gran parte attraverso il Sinai, dove hanno subito torture e maltrattamenti.

“Pur riconoscendo il bisogno di controllare il flusso di richiedenti asilo nel nostro Paese, come in ogni altro luogo – commentano i capi della Chiesa – non possiamo rimanere indifferenti alla richiesta di così tanti rifugiati che fuggono a dittature, guerre e altre condizioni terribili”.

I leader cattolici ricordano il versetto del Levitico 19:34, e l’appello di Dio a trattare “il forestiero dimorante fra di voi… come colui che è nato fra di voi”. “Speriamo che l’amministrazione tenga in considerazione la sofferenza dei richiedenti asilo presenti in Israele e trovi soluzioni più umane da offrire”, concludono.

Il comunicato è firmato da mons. Pierbattizza Pizzaballa, amministratore apostolico del Patriarcato latino di Gerusalemme; mons. Geroges Bacouni, arcivescovo greco-melechita di Akka; mons. Mousasa el-Hage, arcivescovo maronita di Haifa e della Terra Santa; mons. Giacinto-Boulos Marcuzzo, vescovo ausiliare del vicariato patriarcale di Gerusalemme e Palestina; p. Hanna Kaldani, vicario patriarcale latino di Israele; p. Rafic Nahra, vicario patriarcale del Vicariato di san Giacomo per i cattolici di lingua ebraica in Israele.

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