11/01/2006, 00.00
Sri lanka
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Leader cristiani: "Fermate la spirale della violenza in Sri Lanka"

"Ogni omicidio rappresenta il fallimento di tutti". Il conflitto è in atto nel Paese da oltre 20 anni.

Colombo (AsiaNews) – "Imploriamo il presidente, i leader di tutti i partiti politici ed i leader delle Tigri Tamil di fare subito qualcosa per fermare la spirale di violenza che ha colpito il Paese". Con queste parole 22 leader cristiani – 13 vescovi cattolici e 9 pastori protestanti – concludono una lettera aperta resa pubblica il 9 gennaio.

"La popolazione di questo Paese – si legge nel documento - deve prendere sul serio il fatto che la cultura della violenza aumenta in modo pericoloso ed indiscriminato. Nessuno sembra in grado di fermare la spirale di omicidi. Nessuno si prende nemmeno la responsabilità di voler fermare questo fenomeno".

"Incidenti tragici, diversi fra loro ma in fondo uguali, vengono comunicati ogni giorno da ogni parte del Paese. La morte recente di studenti di Trincomalee e di marinai della costa est riempie il cuore della gente di profondo dolore ed indignazione". "Le Tigri – sottolineano – non possono semplicemente dire che loro non c'entrano con questa eclatante violazione del cessate il fuoco".

"Riaffermiamo – scrivono - ancora una volta la condanna totale degli atti di violenza contro civili, militari, Tigri e membri di altri gruppi perchè ogni omicidio è il nostro fallimento, ed il fallimento di una convivenza non violenta fra persone diverse".

"Siamo dispiaciuti – si legge in chiusura – del fatto che decenni di sangue, privazioni e sofferenze non hanno ancora dato alla gente la voglia e la spiritualità necessaria al rispetto della vita umana e della dignità di nostri fratelli e sorelle anche se di gruppi etnici, religiosi e politici diversi fra loro".

Da oltre 20 anni nel nordest del paese è in atto una guerra tra ribelli separatisti del Liberation Tigers of Tamil Eelam (LTTE) e le forze governative. I colloqui per la pace fra le Tigri e il governo - iniziati nell'aprile 2003 con la mediazione della Norvegia - sono da tempo in stallo. Secondo la presidenza l'accordo di pace è osteggiato dal Fronte di liberazione del popolo, partito marxista alleato di governo, che ha minacciato di lasciare la coalizione.

Analisti internazionali osservano che l'escalation di violenze in Sri Lanka è collegata all'elezione del nuovo presidente Mahinda Rajapakse in novembre e rappresenta una grave minaccia al cessate-il-fuoco stabilito nel 2002.

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